AGI – Si ‘gioca’ alle 14,30, un orario da calcio antico per un evento che potrebbe avere grandi ripercussioni sul futuro: domani pomeriggio il Collegio di garanzia dello sport del Coni sarà chiamato a pronunciarsi sul ricorso della Juventus contro la penalizzazione di 15 punti inflittale il 20 gennaio dalla Corte Federale d’Appello per i risvolti calcistici dell’inchiesta Prisma legati alle plusvalenze.
Chi giudica
Le Sezioni Unite del Collegio di garanzia dello sport, quindi oltre alla presidente Gabriella Palmieri Sandulli, ci sono i presidenti delle rispettive sezioni Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D’Alessio. Oltre al club bianconero, nell’aula al Foro Italico saranno presenti anche 11 ex dirigenti bianconeri (Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano). La Figc non si è costituita, quindi la controparte della Juventus sarà il Procuratore Generale dello Sport, il prefetto Ugo Taucer.
Su cosa può decidere
Si tratta del terzo e ultimo grado della giustizia sportiva, una sorta di Cassazione: il Collegio non ha il potere di modificare le sentenze ma può solo valutare eventuali vizi di forma. Non è chiamato quindi a giudicare il merito ma la legittimità giuridica delle decisioni di grado precedente.
La durata
Il dibattimento non dovrebbe protrarsi oltre le 2-3 ore, poi ci sarà la camera di consiglio. Non è escluso che si possa andare per le lunghe, addirittura con uno slittamento al giorno successivo.
Cosa può accadere
Tre gli scenari possibili: il ricorso viene rigettato ed è confermato il -15 in classifica; il ricorso è accolto perché vengono riscontrati errori formali o procedurali nel modo in cui si è arrivati alla sentenza nei gradi precedenti di giudizio; un rinvio alla Corte d’Appello Federale per correggere eventuali vizi indicati dal Collegio di Garanzia e una rimodulazione della sentenza. In questo terzo caso i 15 punto verrebbero temporaneamente riaccreditati alla Juve, in attesa del nuovo procedimento che a quel punto potrebbe ridurre o addirittura cancellare la penalizzazione.
L’altro filone
Sullo sfondo resta l’altro filone dell’inchiesta Prisma, quello della cosiddetta ‘manovra stipendi‘ (mensilità dilazionate in epoca Covid e non depositate in Lega e Figc), dei rapporti con alcuni agenti sportivi e di alcune partnership sospette. La Procura della Figc ha ipotizzato la violazione del principio di lealtà sportiva e la Federcalcio punta a chiudere i due gradi di giudizio intorno a metà maggio. In caso di condanna, se la Juve non patteggiasse e si appellasse di nuovo al Collegio di Garanzia del Coni (30 giorni per il ricorso), si rischierebbe di far slittare l’ultima parola al 2023-24.
L’attesa è fortissima: la presidente del Collegio di garanzia, Gabriella Palmieri Sandulli, ha concesso solo un accredito stampa per testata proprio per la pioggia di richieste pervenute. La Juve punta all’annullamento (o in subordine alla riduzione) di una penalizzazione che rischia di tenerla fuori dalla prossima Champions. Il presidente di Exor, John Elkann, questa settimana nella lettera agli azionisti ha ribadito con forza che “la Juventus nega ogni illecito”.
Il ricorso riguarda la sentenza del 20 gennaio, quando la Corte d’Appello federale aveva riaperto il processo plusvalenze e, revocando il proscioglimento in primo grado, aveva inflitto la penalizzazione da scontare nell’attuale campionato. Nelle motivazioni la Corte federale parlava di “consapevolezza” a tutti i livelli dell’esistenza di un “sistema fraudolento”. Insomma, per la Caf, l’inchiesta Prisma (e le intercettazioni) hanno svelato una “intenzionalita’ sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”. Restituire i 15 punti alla Juve avrebbe un effetto dirompente sulla classifica con ripercussioni per la Lazio (ora seconda) e soprattutto su Roma, Inter, Milan e Atalanta che si vedrebbero insidiate dal club bianconero nella corsa per uno dei tre posti ancora liberi per la prossima Champions League (il Napoli capolista ha gia’ ipotecato il suo). (AGI)Rmu/Sar
AGI – Si ‘gioca’ alle 14,30, un orario da calcio antico per un evento che potrebbe avere grandi ripercussioni sul futuro: domani pomeriggio il Collegio di garanzia dello sport del Coni sarà chiamato a pronunciarsi sul ricorso della Juventus contro la penalizzazione di 15 punti inflittale il 20 gennaio dalla Corte Federale d’Appello per i risvolti calcistici dell’inchiesta Prisma legati alle plusvalenze.
Chi giudica
Le Sezioni Unite del Collegio di garanzia dello sport, quindi oltre alla presidente Gabriella Palmieri Sandulli, ci sono i presidenti delle rispettive sezioni Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D’Alessio. Oltre al club bianconero, nell’aula al Foro Italico saranno presenti anche 11 ex dirigenti bianconeri (Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano). La Figc non si è costituita, quindi la controparte della Juventus sarà il Procuratore Generale dello Sport, il prefetto Ugo Taucer.
Su cosa può decidere
Si tratta del terzo e ultimo grado della giustizia sportiva, una sorta di Cassazione: il Collegio non ha il potere di modificare le sentenze ma può solo valutare eventuali vizi di forma. Non è chiamato quindi a giudicare il merito ma la legittimità giuridica delle decisioni di grado precedente.
La durata
Il dibattimento non dovrebbe protrarsi oltre le 2-3 ore, poi ci sarà la camera di consiglio. Non è escluso che si possa andare per le lunghe, addirittura con uno slittamento al giorno successivo.
Cosa può accadere
Tre gli scenari possibili: il ricorso viene rigettato ed è confermato il -15 in classifica; il ricorso è accolto perché vengono riscontrati errori formali o procedurali nel modo in cui si è arrivati alla sentenza nei gradi precedenti di giudizio; un rinvio alla Corte d’Appello Federale per correggere eventuali vizi indicati dal Collegio di Garanzia e una rimodulazione della sentenza. In questo terzo caso i 15 punto verrebbero temporaneamente riaccreditati alla Juve, in attesa del nuovo procedimento che a quel punto potrebbe ridurre o addirittura cancellare la penalizzazione.
L’altro filone
Sullo sfondo resta l’altro filone dell’inchiesta Prisma, quello della cosiddetta ‘manovra stipendi’ (mensilità dilazionate in epoca Covid e non depositate in Lega e Figc), dei rapporti con alcuni agenti sportivi e di alcune partnership sospette. La Procura della Figc ha ipotizzato la violazione del principio di lealtà sportiva e la Federcalcio punta a chiudere i due gradi di giudizio intorno a metà maggio. In caso di condanna, se la Juve non patteggiasse e si appellasse di nuovo al Collegio di Garanzia del Coni (30 giorni per il ricorso), si rischierebbe di far slittare l’ultima parola al 2023-24.
L’attesa è fortissima: la presidente del Collegio di garanzia, Gabriella Palmieri Sandulli, ha concesso solo un accredito stampa per testata proprio per la pioggia di richieste pervenute. La Juve punta all’annullamento (o in subordine alla riduzione) di una penalizzazione che rischia di tenerla fuori dalla prossima Champions. Il presidente di Exor, John Elkann, questa settimana nella lettera agli azionisti ha ribadito con forza che “la Juventus nega ogni illecito”.
Il ricorso riguarda la sentenza del 20 gennaio, quando la Corte d’Appello federale aveva riaperto il processo plusvalenze e, revocando il proscioglimento in primo grado, aveva inflitto la penalizzazione da scontare nell’attuale campionato. Nelle motivazioni la Corte federale parlava di “consapevolezza” a tutti i livelli dell’esistenza di un “sistema fraudolento”. Insomma, per la Caf, l’inchiesta Prisma (e le intercettazioni) hanno svelato una “intenzionalita’ sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”. Restituire i 15 punti alla Juve avrebbe un effetto dirompente sulla classifica con ripercussioni per la Lazio (ora seconda) e soprattutto su Roma, Inter, Milan e Atalanta che si vedrebbero insidiate dal club bianconero nella corsa per uno dei tre posti ancora liberi per la prossima Champions League (il Napoli capolista ha gia’ ipotecato il suo). (AGI)Rmu/Sar