AGI – Una guerra intestina tra due gruppi ultrà per il controllo della curva B dello stadio Maradona. I rapporti, da sempre difficili, tra il tifo organizzato e il presidente Aurelio De Laurentiis, ora ancora più tesi. L’applicazione rigida delle norme, da sempre esistite, del ‘regolamento d’uso’ dello stadio. E così l’attesa per lo scudetto, che a Napoli manca dal 1990, ha i risvolti che si sono visti durante la partita tra Napoli e Milan.
Il momento più bello per la città coincide con uno dei più bassi della sua tifoseria. In uno stadio Maradona silenzioso, con tifosi che hanno scelto di stare di spalle al campo e intonare cori offensivi contro il patron degli azzurri, il Milan ‘ha passeggiato’ e rifilato quattro gol alla squadra di Luciano Spalletti. E le immagini della rissa tra ultras nella curva B continuano a rimbalzare nel web.
Il gruppo dei Fedayn, che ha il quartier generale nella zona dell’Arenaccia a Napoli, ha attaccato, così come era accaduto allo stadio di Francoforte nell’andata degli ottavi di Champions, il gruppo degli Ultras72, che ha la sede nel Rione Traiano. La ‘scusa’ è che il gruppo che prende posto al centro della curva non cantava contro il presidente. Ma l’accaduto era preordinato, quasi certamente.
Chi era allo stadio ha vissuto una situazione surreale:
– 90 minuti di cori contro ADL e 0 di cori per la squadra
– rissa tra tifosi
– gente che lasciava lo stadio al 67°
– fischi da parte dei napoletani agli ultras azzurri
Ieri nessuno ha fatto il bene del Napoli, Nessuno. pic.twitter.com/l1FmzQNAMZ
— AK-VARA77 (@FeldiJr)
April 3, 2023
Le frizioni tra le due frange del mondo ultras erano nate ben prima della super sfida e affondano anche nel recente passato. Poco prima del match, perché gli Ultras72 avevano sfilato davanti al Maradona con la Curva A, proprio contro le regole imposte dalla società di concerto con la Questura che di fatto impediscono di entrare allo stadio con tamburi e vessilli del proprio gruppo.
E in un passato più lontano, perché gli Ultras72, cosi’ come la Curva A, decisero di sottoscrivere la tessera del tifoso introdotta nel 2009, osteggiata invece dai Fedayn. Quanto al divieto di portare striscioni del proprio gruppo, che rende il Maradona silenzioso ormai da gennaio, ci sono alcuni aspetti da chiarire. Non è vietato, in assoluto, ma per far entrare gli stendardi è necessaria un’autorizzazione da richiedere con un modulo in cui si indicano le generalità del richiedente.
Gli ultrà del Napoli hanno chiesto a più riprese una ‘free zone’, come c’è in altri stadi d’Italia, ma questore e presidente sono contrari. Sulla rissa di domenica, la Digos ha redatto un’informativa che è già nelle mani della Procura. Si attendono inoltre almeno una ventina di provvedimenti di aspo. Di fatto, il Napoli quando gioca in casa ha ormai meno sostegno di quando disputa partite in trasferta dove è accompagnato dall’entusiasmo dei tanti tifosi azzurri sparsi per la penisola.
AGI – Una guerra intestina tra due gruppi ultrà per il controllo della curva B dello stadio Maradona. I rapporti, da sempre difficili, tra il tifo organizzato e il presidente Aurelio De Laurentiis, ora ancora più tesi. L’applicazione rigida delle norme, da sempre esistite, del ‘regolamento d’uso’ dello stadio. E così l’attesa per lo scudetto, che a Napoli manca dal 1990, ha i risvolti che si sono visti durante la partita tra Napoli e Milan.
Il momento più bello per la città coincide con uno dei più bassi della sua tifoseria. In uno stadio Maradona silenzioso, con tifosi che hanno scelto di stare di spalle al campo e intonare cori offensivi contro il patron degli azzurri, il Milan ‘ha passeggiato’ e rifilato quattro gol alla squadra di Luciano Spalletti. E le immagini della rissa tra ultras nella curva B continuano a rimbalzare nel web.
Il gruppo dei Fedayn, che ha il quartier generale nella zona dell’Arenaccia a Napoli, ha attaccato, così come era accaduto allo stadio di Francoforte nell’andata degli ottavi di Champions, il gruppo degli Ultras72, che ha la sede nel Rione Traiano. La ‘scusa’ è che il gruppo che prende posto al centro della curva non cantava contro il presidente. Ma l’accaduto era preordinato, quasi certamente.
Chi era allo stadio ha vissuto una situazione surreale: – 90 minuti di cori contro ADL e 0 di cori per la squadra – rissa tra tifosi – gente che lasciava lo stadio al 67° – fischi da parte dei napoletani agli ultras azzurri Ieri nessuno ha fatto il bene del Napoli, Nessuno. pic.twitter.com/l1FmzQNAMZ — AK-VARA77 (@FeldiJr)
April 3, 2023
Le frizioni tra le due frange del mondo ultras erano nate ben prima della super sfida e affondano anche nel recente passato. Poco prima del match, perché gli Ultras72 avevano sfilato davanti al Maradona con la Curva A, proprio contro le regole imposte dalla società di concerto con la Questura che di fatto impediscono di entrare allo stadio con tamburi e vessilli del proprio gruppo.
E in un passato più lontano, perché gli Ultras72, cosi’ come la Curva A, decisero di sottoscrivere la tessera del tifoso introdotta nel 2009, osteggiata invece dai Fedayn. Quanto al divieto di portare striscioni del proprio gruppo, che rende il Maradona silenzioso ormai da gennaio, ci sono alcuni aspetti da chiarire. Non è vietato, in assoluto, ma per far entrare gli stendardi è necessaria un’autorizzazione da richiedere con un modulo in cui si indicano le generalità del richiedente.
Gli ultrà del Napoli hanno chiesto a più riprese una ‘free zone’, come c’è in altri stadi d’Italia, ma questore e presidente sono contrari. Sulla rissa di domenica, la Digos ha redatto un’informativa che è già nelle mani della Procura. Si attendono inoltre almeno una ventina di provvedimenti di aspo. Di fatto, il Napoli quando gioca in casa ha ormai meno sostegno di quando disputa partite in trasferta dove è accompagnato dall’entusiasmo dei tanti tifosi azzurri sparsi per la penisola.