• 21 Marzo 2025 21:46

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La grande impresa dell’italo-cubano Andy Diaz nel salto triplo

Mar 21, 2025

AGI – Nuova impresa con la maglia azzurra per Andy Diaz Hernandez che dopo il bronzo olimpico, l’oro europeo in sala ora ha vinto anche l’oro mondiale indoor. Sulla pedana del ‘Nanjing’s Cube’ di Nanchino in Cina – doveva ospitare l’evento iridato nel 2020 ma poi è stato posticipato a seguito della pandemia – l’azzurro ha dominato la gara sin dal primo salto quando è atterrato a 17,80 metri, nuovo record italiano e miglior prestazione mondiale stagionale.

L’oro vinto nella notte italiana a Nanchino per il triplista allenato dall’ex azzurro Fabrizio Donato, è la terza medaglia consecutiva da quando indossa la maglia azzurra, ovvero dal bronzo delle Olimpiadi di Parigi 2024. Andy Diaz al primo salto piazza la misura che ha poi portato al trionfo con tanto di ‘regalo’ di sei centimetri allo stacco. La misura e’ 17,80, cinque centimetri in più del suo record italiano stabilito al Golden Gala del 2023 a Firenze.A festeggiare è anche Donato che nel 2011 a Parigi era atterrato a 17,73.

La gara

L’azzurro è già rilassato, capisce che la misura è molto importante. Dopo il nullo di maniera al secondo salto, ‘passa’ (rinuncia) al terzo, quarto e quinto prima di calzare nuovamente le chiodate per il sesto e ultimo tentativo che, però, è nullo. Il podio è completato dal cinese Zhu Yaming, argento con 17,33, e dal brasiliano Almir Dos Santos, bronzo con 17,22. “La maglia azzurra è una seconda pelle, mi porta fortuna, è il mio colore preferito, ora andiamo avanti fino ai 18 metri – ha commentato Diaz -. Mi piace mantenere la parola, avevo detto che avrei vinto e l’ho fatto, i risultati parlano da soli, ci vediamo ai Mondiali di Tokyo in estate. Mi è dispiaciuto aver tolto il record indoor a Fabrizio, ma la prima cosa che mi ha detto è ‘va bene cosi’, l’hai fatto in un Mondiale'”.

La dedica speciale

“Questa giornata la dedico a mia mamma, alla mia famiglia, a Fabrizio e ai suoi cari – ha aggiunto Andy -. Sì, Fabrizio, il mio amico, allenatore, mental coach, la mia guida, un idolo, una persona che ha i miei stessi pensieri e stessi obiettivi, mi fa andare avanti e non mi fa mollare mai: è il top del top”. 

Una grande storia

Quella di Andy è una storia pazzesca perché nata da una fuga dalla patria natia, Cuba. Tutto accade nel luglio del 2021. Partito dall’Avana per recarsi assieme alla nazionale cubana a Tokyo per partecipare alle Olimpiadi posticipate, allo scalo a Madrid, Andy nell’area dei transiti si allontana dalla squadra. Il volo per il Giappone sta per partire, i suoi compagni lo cercano, lui no, forse è già fuori dall’aeroporto tanto che abbandona anche i bagagli.

Si accorge di avere qualche soldo in tasca, quanto basta per acquistare un volo per la tanto sognata Italia. Lui si ricorda di aver incrociato alle gare Fabrizio Donato e lo contatta su Instagram. Il bronzo olimpico di Londra 2012, che è anche finanziere, accoglie la richiesta e lo ospita a casa sua ma a un patto: “devi chiedere asilo politico, non voglio situazioni non in regola”. Andy lo ascolta e trascorre due notti davanti alla questura. Poi arrivano, il tesseramento con la Libertas Unicusano Livorno, la cittadinanza italiana per meriti sportivi, quindi l’arruolamento nelle Fiamme Gialle, il gruppo sportivo della Guardia di Finanza che ha sede a Castelporziano.

Erano 24 anni che l’Italia non conquistava la medaglia d’oro nel triplo ai Campionati mondiali indoor, Paolo Camossi il 9 marzo 2001 a Lisbona con 17,32, allora nuovo primato italiano. Camossi, fino al settembre del 2023 allenatore del velocista Marcell Jacobs, è a Nanchino nel ruolo di responsabile federale del settore salti. L’Italia ha vinto sette titoli Mondiali indoor. Il primo con Giuliana Salce a Parigi 1985 nella marcia (ora erroneamente abolita dalle rassegne internazionali al coperto), quando la denominazione era di ‘Giochi Mondiali indoor’, poi due volte Gennaro Di Napoli nei 3000 a Toronto 1993 e Barcellona 1995, quindi Fiona May nel lungo a Parigi 1997, Camossi a Lisbona 2001, Gianmarco Tamberi nel salto in alto a Portland 2016 e Marcell Jacobs nei 60 metri a Belgrado 2022.  

AGI – Nuova impresa con la maglia azzurra per Andy Diaz Hernandez che dopo il bronzo olimpico, l’oro europeo in sala ora ha vinto anche l’oro mondiale indoor. Sulla pedana del ‘Nanjing’s Cube’ di Nanchino in Cina – doveva ospitare l’evento iridato nel 2020 ma poi è stato posticipato a seguito della pandemia – l’azzurro ha dominato la gara sin dal primo salto quando è atterrato a 17,80 metri, nuovo record italiano e miglior prestazione mondiale stagionale.
L’oro vinto nella notte italiana a Nanchino per il triplista allenato dall’ex azzurro Fabrizio Donato, è la terza medaglia consecutiva da quando indossa la maglia azzurra, ovvero dal bronzo delle Olimpiadi di Parigi 2024. Andy Diaz al primo salto piazza la misura che ha poi portato al trionfo con tanto di ‘regalo’ di sei centimetri allo stacco. La misura e’ 17,80, cinque centimetri in più del suo record italiano stabilito al Golden Gala del 2023 a Firenze.A festeggiare è anche Donato che nel 2011 a Parigi era atterrato a 17,73.
La gara
L’azzurro è già rilassato, capisce che la misura è molto importante. Dopo il nullo di maniera al secondo salto, ‘passa’ (rinuncia) al terzo, quarto e quinto prima di calzare nuovamente le chiodate per il sesto e ultimo tentativo che, però, è nullo. Il podio è completato dal cinese Zhu Yaming, argento con 17,33, e dal brasiliano Almir Dos Santos, bronzo con 17,22. “La maglia azzurra è una seconda pelle, mi porta fortuna, è il mio colore preferito, ora andiamo avanti fino ai 18 metri – ha commentato Diaz -. Mi piace mantenere la parola, avevo detto che avrei vinto e l’ho fatto, i risultati parlano da soli, ci vediamo ai Mondiali di Tokyo in estate. Mi è dispiaciuto aver tolto il record indoor a Fabrizio, ma la prima cosa che mi ha detto è ‘va bene cosi’, l’hai fatto in un Mondiale'”.
La dedica speciale
“Questa giornata la dedico a mia mamma, alla mia famiglia, a Fabrizio e ai suoi cari – ha aggiunto Andy -. Sì, Fabrizio, il mio amico, allenatore, mental coach, la mia guida, un idolo, una persona che ha i miei stessi pensieri e stessi obiettivi, mi fa andare avanti e non mi fa mollare mai: è il top del top”. 
Una grande storia
Quella di Andy è una storia pazzesca perché nata da una fuga dalla patria natia, Cuba. Tutto accade nel luglio del 2021. Partito dall’Avana per recarsi assieme alla nazionale cubana a Tokyo per partecipare alle Olimpiadi posticipate, allo scalo a Madrid, Andy nell’area dei transiti si allontana dalla squadra. Il volo per il Giappone sta per partire, i suoi compagni lo cercano, lui no, forse è già fuori dall’aeroporto tanto che abbandona anche i bagagli.
Si accorge di avere qualche soldo in tasca, quanto basta per acquistare un volo per la tanto sognata Italia. Lui si ricorda di aver incrociato alle gare Fabrizio Donato e lo contatta su Instagram. Il bronzo olimpico di Londra 2012, che è anche finanziere, accoglie la richiesta e lo ospita a casa sua ma a un patto: “devi chiedere asilo politico, non voglio situazioni non in regola”. Andy lo ascolta e trascorre due notti davanti alla questura. Poi arrivano, il tesseramento con la Libertas Unicusano Livorno, la cittadinanza italiana per meriti sportivi, quindi l’arruolamento nelle Fiamme Gialle, il gruppo sportivo della Guardia di Finanza che ha sede a Castelporziano.
Erano 24 anni che l’Italia non conquistava la medaglia d’oro nel triplo ai Campionati mondiali indoor, Paolo Camossi il 9 marzo 2001 a Lisbona con 17,32, allora nuovo primato italiano. Camossi, fino al settembre del 2023 allenatore del velocista Marcell Jacobs, è a Nanchino nel ruolo di responsabile federale del settore salti. L’Italia ha vinto sette titoli Mondiali indoor. Il primo con Giuliana Salce a Parigi 1985 nella marcia (ora erroneamente abolita dalle rassegne internazionali al coperto), quando la denominazione era di ‘Giochi Mondiali indoor’, poi due volte Gennaro Di Napoli nei 3000 a Toronto 1993 e Barcellona 1995, quindi Fiona May nel lungo a Parigi 1997, Camossi a Lisbona 2001, Gianmarco Tamberi nel salto in alto a Portland 2016 e Marcell Jacobs nei 60 metri a Belgrado 2022.  

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