AGI – I rivenditori online di sigarette elettroniche tendono a non rispettare le normative sulla vendita, volte a impedire l’acquisto di prodotti da svapo da parte di minori. A lanciare l’allarme uno studio, pubblicato sul ‘Journal of American Medical Association’, condotto dagli scienziati della Herbert Wertheim School of Public Health and Human Longevity Science presso l’Università della California di San Diego. Il team, guidato da Eric Leas, ha coinvolto 16 persone, chiedendo loro di acquistare online prodotti per lo svapo aromatizzati, selezionando la consegna a casa, nella contea di San Diego. In totale, sono state esaminate 156 transazioni, di queste il 73 per cento è stato elaborato e il 67 per cento è stato consegnato. Il 21 marzo 2024, spiegano gli esperti, sono state emanate restrizioni alla vendita di tabacco aromatizzato in otto stati degli Stati Uniti e 392 città o contee. Ad esempio, il disegno di legge del Senato della California 793 del 2022 ha proibito la vendita di prodotti del tabacco aromatizzati, ma ha lasciato ambigue le restrizioni relative all’e-commerce.
Nell’ambito dell’indagine, otto acquirenti provenivano dalla città di San Diego, dove un’ordinanza limita la vendita di prodotti del tabacco aromatizzati, mentre gli altri otto erano esterni. La consegna dei prodotti, riportano gli autori, non differiva in modo significativo tra gli acquirenti nelle due giurisdizioni.
Oltre alle violazioni delle restrizioni sui gusti, gli acquisti online hanno violato il Preventing Online Sales of E-Cigarettes to Children Act, una legge federale che proibisce l’uso del servizio postale degli Stati Uniti (Usps) per spedire prodotti per lo svapo e richiede sia la verifica dell’età sia la scansione dei documenti di identità al momento della consegna. “Esistono sistemi di sorveglianza – riporta Leas – che contribuiscono a implementare le leggi nei negozi fisici, ma non abbiamo un sistema per i rivenditori online. Il nostro lavoro evidenzia la necessità di una maggiore supervisione nell’applicazione delle leggi sui rivenditori di tabacco online”. In effetti, sostengono gli studiosi, solo l’1 per cento degli acquirenti ha richiesto la scansione dei documenti di identità.
L’81 per cento delle consegne è stato effettuato tramite il servizio postale statunitense, mentre il nove per cento dipendeva da corrieri con politiche che limitano la spedizione di tabacco. Il 78 per cento degli acquirenti ha riferito di non aver avuto alcuna interazione con i corrieri.
“Le vendite online di sigarette elettroniche – commenta Leas – rappresentano il settore di tabacco in più rapida crescita. Dobbiamo assicurarci che le politiche di vendita assicurino le norme relative all’acquisto da parte di minori. Il nostro lavoro dimostra l’efficacia del nostro approccio per monitorare la conformità online che i dipartimenti sanitari locali potrebbero riprodurre per rafforzare l’attuazione delle leggi sulla salute pubblica”.