AGI – I campioni contano, eccome, sono il prezioso traino del movimento tennistico oltre che l’obiettivo finale. Ma lo sport di Djokovic and Co. è fatto anche di giocatori della domenica, di bambini che sognano un futuro da Sinner, e di anziani che notoriamente dormono poco e al mattino presto già popolano i circoli con i loro irrinunciabili doppi.
Il tennis, con 3 milioni di italiani armati di racchetta e quasi 4 mila circoli è il quarto sport più praticato in Italia (dopo calcio, nuoto e ciclismo), il terzo per numero di appassionati, e la federazione (che adesso si chiama Fitp, federazione italiana tennis e padel) conta 372.964 atleti. Ma si può sempre fare di più, e una mano alla crescita la dà la Giornata Mondiale del Tennis che si celebra il 4 marzo, proprio per promuovere la pratica e divulgarne i benefici fisici e psicologici anche tra chi, giovane e meno giovane, si limita alle partitelle tra amici.
Il “World tennis day” stavolta celebra anche il suo decimo compleanno: è stato istituito il 4 marzo del 2013 nel giorno del centenario della Federazione Internazionale Tennis su prato, fondata a sua volta da dodici associazioni nazionali durante una conferenza a Parigi l’1 marzo 1913.
“La Giornata mondiale del tennis è preziosa per la crescita del movimento, ma credo che il nostro sport in Italia goda di buona salute, le scuole tennis si sono ripopolate”. Vincenzo Santopadre, ex campione e coach di Matteo (e Jacopo) Berrettini, consegna la sua analisi all’Agi da Acapulco, dove Matteo è appena approdato nei quarti, alla vigilia del 4 marzo, giornata in cui da dieci anni si celebra il World tennis day. “I campioni incidono, così come Panatta ha messo la racchetta in mano a tanti di noi – spiega – il lavoro fatto da Seppi, Starace, Volandri, Fognini e quindi da Matteo, Musetti, Sonego e tanti altri giovani che sono dietro ha portato in campo nuovi appassionati”.
Ma un merito paradossalmente ce l’ha avuto, sottolinea anche il Covid: “Nella grande sfortuna della pandemia il tennis è stato fortunato perché grazie ai campi all’aperto era uno dei pochi sport che si poteva praticare. Tante scuole tennis si sono ripopolate durante il Covid contribuendo alla crescita del movimento”.
Dall’ottobre scorso la Federtennis ha cambiato il suo nome in Fitp, Federazione italiana tennis e padel, ma nonostante il profilerare dei campi (a scapito di quelli da tennis) e l’offerta di corsi estivi per i bambini, Santopadre (campione di padel a squadre con il circolo Aniene) non teme l’effetto cannibalizzazione: “padel è un gioco divertente che sta prendendo piede, ma il tennis ha una tradizione diversa e sono convinto che sopravviverà. Non so invece se sopravviverà il padel, mi viene da pensare questo. Credo che intanto possano convivere tranquillamente”. In quanto a lui, “il padel mi diverte, ma solo se ci gioco poco, non so perché quando sono spesso in campo mi piace meno”.
AGI – I campioni contano, eccome, sono il prezioso traino del movimento tennistico oltre che l’obiettivo finale. Ma lo sport di Djokovic and Co. è fatto anche di giocatori della domenica, di bambini che sognano un futuro da Sinner, e di anziani che notoriamente dormono poco e al mattino presto già popolano i circoli con i loro irrinunciabili doppi.
Il tennis, con 3 milioni di italiani armati di racchetta e quasi 4 mila circoli è il quarto sport più praticato in Italia (dopo calcio, nuoto e ciclismo), il terzo per numero di appassionati, e la federazione (che adesso si chiama Fitp, federazione italiana tennis e padel) conta 372.964 atleti. Ma si può sempre fare di più, e una mano alla crescita la dà la Giornata Mondiale del Tennis che si celebra il 4 marzo, proprio per promuovere la pratica e divulgarne i benefici fisici e psicologici anche tra chi, giovane e meno giovane, si limita alle partitelle tra amici.
Il “World tennis day” stavolta celebra anche il suo decimo compleanno: è stato istituito il 4 marzo del 2013 nel giorno del centenario della Federazione Internazionale Tennis su prato, fondata a sua volta da dodici associazioni nazionali durante una conferenza a Parigi l’1 marzo 1913.
“La Giornata mondiale del tennis è preziosa per la crescita del movimento, ma credo che il nostro sport in Italia goda di buona salute, le scuole tennis si sono ripopolate”. Vincenzo Santopadre, ex campione e coach di Matteo (e Jacopo) Berrettini, consegna la sua analisi all’Agi da Acapulco, dove Matteo è appena approdato nei quarti, alla vigilia del 4 marzo, giornata in cui da dieci anni si celebra il World tennis day. “I campioni incidono, così come Panatta ha messo la racchetta in mano a tanti di noi – spiega – il lavoro fatto da Seppi, Starace, Volandri, Fognini e quindi da Matteo, Musetti, Sonego e tanti altri giovani che sono dietro ha portato in campo nuovi appassionati”.
Ma un merito paradossalmente ce l’ha avuto, sottolinea anche il Covid: “Nella grande sfortuna della pandemia il tennis è stato fortunato perché grazie ai campi all’aperto era uno dei pochi sport che si poteva praticare. Tante scuole tennis si sono ripopolate durante il Covid contribuendo alla crescita del movimento”.
Dall’ottobre scorso la Federtennis ha cambiato il suo nome in Fitp, Federazione italiana tennis e padel, ma nonostante il profilerare dei campi (a scapito di quelli da tennis) e l’offerta di corsi estivi per i bambini, Santopadre (campione di padel a squadre con il circolo Aniene) non teme l’effetto cannibalizzazione: “padel è un gioco divertente che sta prendendo piede, ma il tennis ha una tradizione diversa e sono convinto che sopravviverà. Non so invece se sopravviverà il padel, mi viene da pensare questo. Credo che intanto possano convivere tranquillamente”. In quanto a lui, “il padel mi diverte, ma solo se ci gioco poco, non so perché quando sono spesso in campo mi piace meno”.