Abbassare i prezzi delle automobili elettriche per far in modo che sempre più automobilisti decidano di acquistarle e favorire così il processo di transizione verso una mobilità più sostenibile: è questo uno degli obiettivi dei vari operatori nel mondo del trasporti ma anche dei governi che stanno incentivando la mobilità green. Ma ciò che può apparire come un qualcosa di semplice, in realtà non lo è affatto per vari motivi e lo dimostra il costo delle varie vetture a zero emissioni. Ma lo dimostrano anche i dati delle vendite a livello globale. Se abbassare i prezzi per le varie case automobilistiche al momento non è possibile, la strada alternativa è quella di invogliare gli automobilisti a scegliere queste auto anziché altre. Ma come fare? Con degli aiuti economici ed è per questo motivo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante la propria campagna elettorale, ha chiesto che vengano elargiti degli incentivi economici a livello europeo per tutti coloro che intendono acquistare una nuova automobile e puntare su quelle a zero emissioni.
Incentivi per le auto elettriche in Europa: la proposta della Germania
Olaf Scholz, dopo una visita alla fabbrica della Ford di Colonia, ha scritto suo propri profili social: “Abbiamo bisogno di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, sotto forma di un bonus europeo o di un sostegno diretto alle auto elettriche prodotte in Germania”.
Il cancelliere tedesco ha anche aggiunto: “Ora spetta al governo fare ciò che riteniamo necessario in termini di sostegno per consolidare la transizione verso questa mobilità. Ma vogliamo anche che tutta l’Europa faccia uno sforzo”.
In Germania, ricordano i media, lo stesso Scholz un anno fa cancellò però gli incentivi in vigore per l’acquisto di automobili elettriche per ragioni di bilancio: una scelta che portò a un’inevitabile riduzione delle vendite delle vetture a zero emissioni dalle parti di Berlino.
Auto elettriche: gli incentivi statali aiutano le vendite
I dati delle vendite dei vari Paesi europei hanno dimostrato che gli incentivi statali hanno aiutato molto le vendite delle automobili elettriche, nonostante i numeri siano rimasti ancora bassi. Quello dei prezzi delle automobili elettriche è d’altronde una delle principali cause per cui queste vetture non sono ancora riuscite a imporsi sul mercato a livello globale. Ma questa non l’unica motivazione.
Come degli studi hanno dimostrato, tra i motivi per cui molti automobilisti preferiscono optare per vetture con alimentazioni differenti c’è una diffidenza legata alle batterie delle vetture full electric: l’autonoma è considerata ancora troppo irrisoria e i tempi di ricarica sono troppo lunghi. D’altronde non è un mister che per fare un pieno di elettricità serva molta più tempo rispetto a quello necessario per un pieno di benzina.
Perché le automobili elettriche costano di più
Ma per quale motivo le varie case automobiliste non riescono a far scendere drasticamente i prezzi delle automobili elettriche? Come si può facilmente immagine uno dei motivi principali è legato ai costi di produzione in particolare della batterie. A tal proposito va però segnalato che i prezzi delle batterie delle vetture a zero emissioni sono sempre di più in calo e questo, nel tempo, porterà inevitabilmente a un calo del prezzo delle auto.
C’è poi anche una seconda motivazione che è legata invece alle scelte di produzione delle varie case automobilistiche: la maggior parte delle automobili elettriche prodotte sono vetture di grandi dimensioni e Suv, sono poche invece le city car o i veicoli destinati comunque agli automobilisti con minori possibilità economiche. La scelta di non puntare su modelli più popolari inevitabilmente fa rallentare la diffusione delle vetture elettriche e non consente neppure di far scendere la media dei prezzi.
Le politiche dell’Unione Europea per far scendere i prezzi delle auto elettriche
La proposta del cancelliere tedesco Olaf Scholz, se dovesse essere recepita dal Parlamento Europeo, aiuterebbe gli automobilisti ad affrontare la spesa iniziale ma allo stesso non vanno dimenticate altre norme approvate dalla UE che entreranno in vigore a partire dal 2025 e che hanno come scopo quello di favorire la transizione a una mobilità più sostenibile.
Sono stati infatti posti una serie di paletti alle varie case automobilistiche per quel che riguarda la produzione: la media delle emissioni delle nuove auto prodotte non dovrà superare il tetto massimo di 95 g/km di CO2 e la produzione dei veicoli elettrici dovrà essere almeno del 20%.
Se questi limiti non dovessero essere rispettati, le varie case automobilistiche andranno incontro a sanzioni molto salate: basti pensare che per ogni grammo al chilometro di CO2 in eccesso è prevista una sanzione di 95 euro per ogni automobili venduta oltre quella soglia. Gli analisti hanno previsto che le case automobilistiche che non dovessero rientrare nei parametri rischierebbero sanzioni che andrebbero dai 10 ai 15 miliardi di euro.
Per aumentare la produzione di automobili elettriche è però necessario anche aumentare le vendite del propri modelli e, per questo motivo, è previsto che a partire dal 2025 ci sarà un calo dei prezzi delle vetture a zero emissioni (negli ultimi anni il prezzo medio dei modelli a listino è invece sempre aumentato). Se poi, come detto, dovessero arrivare dei bonus a livello europeo per l’acquisto di questi veicoli, come ha auspicato Olaf Scholz, il processo di transizione verso una mobilità più sostenibile sarà ancora più rapido e le vendite dei modelli a zero emissioni inevitabilmente aumenterà.
Auto elettriche: la Germania valuta aiuti economici alle proprie aziende
Oltre a sperare aiuti a livello europeo agli automobilisti sotto forma di bonus per l’acquisto di automobili elettriche, come si può leggere nel post social di Scholz, il governo di Berlino sta ora anche valutando l’ipotesi di fornire aiuti diretti a livello economico alle proprie aziende, previa autorizzazione delle autorità europee.
Anche in questo caso, però, si parla al momento solamente di ipotesi. Quel che appare chiaro a diversi governi europei (non solo a quello tedesco) è che il processo di transizione verso una mobilità sostenibile ha bisogno anche dell’aiuto concreto da parte della politica. Per questo i vari governi nazionali e interazioni stanno lavorando per cercare soluzioni ai vari problemi che stanno impedendo alle vetture a zero emissioni di imporsi sempre di più sul mercato.