• 27 Novembre 2024 8:43

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La Fed taglia i tassi per la prima volta in 4 anni

Set 18, 2024

AGI – Maxi taglio della Fed dei tassi di interesse di 50 punti base al 4,75-5%. La decisione era attesa anche se c’era incertezza sull’entità della riduzione. Si tratta della prima riduzione in quattro anni. La banca centrale Usa ha previsto inoltre di dover abbassare i tassi di altri 50 punti base entro l’anno a un intervallo del 4,25%-4,50%, più di quanto previsto a giugno, poiché l’inflazione si avvicina all’obiettivo del 2% e la disoccupazione aumenta.

 

Le proiezioni hanno indicato un taglio dei tassi di un quarto di punto in ciascuna delle ultime due riunioni di quest’anno, a novembre e a dicembre. Entro la fine del 2025, i banchieri prevedono un tasso di riferimento del 3,4%, secondo la mediana delle loro proiezioni, il che implica altri quattro tagli di un quarto di punto percentuale l’anno prossimo per un totale di 100 punti base. Nel 2026 le proiezioni danno un altro taglio complessivo di 50 pb. Il tasso di riferimento è stimato al 2,9% alla fine del 2026 e del 2027.

 

A preoccupare i banchieri americani è l’aumento del tasso di disoccupazione, ora al 4,2%, superiore di mezzo punto percentuale rispetto a quando la Fed ha iniziato, a marzo 2022, i suoi rialzi durati un anno e mezzo. La Fed ha spiegato di aver deciso di tagliare i tassi alla luce dei progressi verso il suo obiettivo di inflazione. La decisione non è stata presa all’unanimità, da registrare il dissenso del governatore Michelle Bowman, che voleva un taglio di un quarto di punto. 

 

L’intervento, più deciso delle attese, è dovuto alle stime del Pil per il 2024 previste in lieve calo al 2% rispetto al 2,1% delle previsioni di giugno. La disoccupazione è stimata al rialzo al 4,4% dal 4% di giugno mentre l’inflazione Pce quest’anno dovrebbe scendere al 2,3% dal 2,6% di giugno. In diminuzione anche l’inflazione Pce core al 2,6% dal 2,8% previsto a giugno. 

Le parole di Powell

!Il taglio dei tassi della Fed è un “inizio”, spiega il presidente della Fed, in conferenza stampa. Le previsioni indicano un ulteriore taglio di mezzo punto da qui alla fine dell’anno (25 punti base a novembre e 25 a dicembre). “Sappiamo che è giunto il momento di ricalibrare la nostra politica affinché sia più adeguata, visti i progressi compiuti su inflazione e occupazione, passando a un livello più sostenibile. Il bilancio dei rischi è quindi ora equilibrato, e questo è l’inizio di questo processo”, ha spiegato in conferenza stampa. La Fed si muoverà “con la rapidità o con la lentezza che riterremo opportuno in tempo reale“.

 

Powell aggiunge poi di non ritenere che la banca centrale abbia aspettato troppo a lungo per tagliare i tassi. “Siamo stati molto pazienti” con la politica monetaria e “abbiamo aspettato, e penso che la pazienza abbia pagato dividendi” sotto forma di un convincente calo dell’inflazione, ha sottolineato. “La lotta contro l’inflazione non è ancora finita” ha spiegato, dicendo che nonostante le pressioni inflazionistiche siano chiaramente diminuite, non si può dire che le pressioni sui prezzi si siano definitivamente raffreddate. “Non stiamo dicendo missione compiuta o qualcosa del genere” quando si tratta di riportare l’inflazione al 2%, ha detto Powell. “Devo dire tuttavia che siamo incoraggiati dai progressi che abbiamo fatto” per riportare l’inflazione all’obiettivo.

 

Poi la precisazione: “Le presidenziali americane e quindi la politica non c’entra. Nelle sue decisioni la Fed non prenderà in considerazione nient’altro che l’economia”, ha rimarcato.

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