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La Fed spaventa Wall Street e i listini crollano

Ott 7, 2022

AGI – Il mercato del lavoro Usa che rallenta ma meno delle attese riaccende i timori di un nuovo deciso intervento della Fed sul costo del denaro per fermare l’inflazione e questo fa crollare i listini.

A New York il Dow Jones cede il 2,11% a 29.296 punti, lo S&P 500 perde il 2,8% a 3.639 punti, il Nasdaq arretra del 3,8% a 10.652 punti. 

Gli investitori hanno visto il rapporto del lavoro come un aumento delle probabilità che la Fed intraprenda nuovamente un aumento del tasso di interesse di 0,75 punti percentuali il 2 novembre. A colpire pesantemente i tecnologici il profit warning di Advanced Micro Devices (-13,87%). Per gli operatori si è alzata al 92% la probabilità di un aumento di 75 punti base da parte della Federal Reserve, dall’83,4% precedente. L’aumento aggressivo del costo del denaro ha alimentato i timori di un rallentamento della crescita economica.

Il Dipartimento del lavoro ha riferito che il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%, inferiore alle aspettative del 3,7%, in un’economia che continua a mostrare resilienza nonostante gli sforzi della Fed per portare calo dell’inflazione elevata indebolendo la crescita.

 L’economia a stelle e strisce ha creato il mese scorso 263.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 315.000 di agosto, il minimo dall’aprile del 2021 ma al di sopra delle previsioni di mercato di 250.000. Il numero dei disoccupati è diminuito di 261.000 unità a 5,75 milioni a settembre, mentre il numero degli occupati è aumentato di 204.000 a 158,9 milioni. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 62,3% dal 62,4%.

Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che la Banca centrale ha ancora molto lavoro da fare per domare l’inflazione. “Dobbiamo aumentare ulteriormente i tassi d’interesse”, ha detto Williams a margine di una conferenza a Buffalo, senza però rivelare le mosse della Fed nella prossima riunione di politica monetataria all’inizio di novembre.

“Il mercato del lavoro è ancora in buona salute per la comfort zone della Fed”, ha affermato Bill Sterling, stratega globale presso GW&K Investment Management. “Quello di oggi è un classico caso di una buona notizia che è una cattiva notizia”, ​​ha spiegato.

“Ancora non abbiamo sperimentato tutti gli effetti dell’inasprimento”, ha affermato Joseph LaVorgna, capo economista statunitense presso SMBC Nikko Securities.
L’indice dei prezzi al consumo della prossima settimana fornirà una fotografia chiave del livello dell’inflazione. Nonostante un forte rally di due giorni all’inizio della settimana, il crollo di venerdì ha spinto l’S&P 500 a scendere per la quarta settimana consecutiva, mentre il Dow e il Nasdaq hanno registrato il settimo calo settimanale consecutivo.

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