AGI – Il Federal Open Market Committee (Fomc), braccio di politica monetaria della Federal Reserve, ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse nel range 5,25%-5,50%, il livello più alto dal 2001. La decisione è in linea con le attese degli analisti.
La banca centrale statunitense prevede un altro rialzo dei tassi quest’anno. I ‘dot plot’, ovvero il grafico a punti che indica le indicazioni degli esponenti della Fed sul percorso dei tassi, indicano che 12 componenti della banca centrale stimano un’altra stretta, contro sette che prevedono invece un mantenimento dello status quo.
Le previsioni su Pil e inflazione
La Fed raddoppia poi al 2,1% le stime di crescita per gli Stati Uniti nel 2023 rispetto all’1% previsto a giugno.
La Fed ha alzato le stime dell’inflazione Usa nel 2023 al 3,3% (contro il 3,2% di giugno) e in 2025 al 2,2% (contro il 2,1%). Invariate invece le previsioni per il 2024 al 2,5%.
Linflazione ‘core’ è attesa al 3,7% a fine anno, al 2,6% nel 2024 e al 2,3% nel 2025: le previsioni di giugno stimavano rispettivamente 3,9%, 2,6% e 2,2%.
“L’economia cresce a ritmo sostenuto”
“Gli indicatori recenti indicano che l’attività economica si è espansa a un ritmo sostenuto. L’aumento dei posti di lavoro è rallentato negli ultimi mesi, ma rimane forte e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione rimane elevata”: lo indica la Federal Reserve nella nota in cui comunica che i tassi restano invariati anche se ai massimi da 22 anni.
“Il sistema bancario statunitense – si aggiunge – è solido e resistente. Le condizioni di credito più rigide per le famiglie e le imprese potrebbero pesare sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. L’entità di questi effetti rimane incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione”.
Powell: “La strada verso l’inflazione al 2% è lunga”
La Fed è pronta ad alzare ulteriormente i tassi se necessario, e visti i livelli raggiunti occorre procedere con cautela. Lo ha detto il numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell, alla consueta conferenza stampa seguira all’annuncio sui tassi.
Powell ha ribadito che la Fed farà tutto il necessario per centrare gli obiettivi del suo mandato, ovvero stabilità dei prezzi e la massima occupazione.
Powell afferma che la decisione di mantenere stabile il tasso dei fondi federali non significa necessariamente che la Fed sia al culmine del suo aumento dei tassi per il ciclo attuale. In conferenza stampa Powell sottolinea infatti che “il processo volto a ridurre l’inflazione in modo sostenibile al 2% ha una lunga strada da percorrere” e che “il calo dell’inflazione richiederà probabilmente un periodo di crescita inferiore al trend e un certo rallentamento nel mercato del lavoro”.
“A un certo punto arriverà il momento in cui sara’ opportuno tagliare i tassi”, ha detto ancora il presidente della Fed, secondo il quale, nonostante alcuni fattori siano fuori dal controllo della banca centrale, ci sono buone probabilità che gli aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed non mandino l’economia in una fase di rallentamento.
“Ho sempre pensato che l’atterraggio morbido fosse una prospettiva plausibile”, ha detto Powell in conferenza stampa dopo che il Fomc ha deciso di mantenere i tassi stabili, in linea con le aspettative del mercato. Ha spiegato che le prospettive rimangono in vigore, ma ha avvertito che altri fattori potrebbero influenzare le prospettive della Fed.
Nelle previsioni aggiornate, i banchieri centrali hanno previsto una crescita maggiore e un tasso di disoccupazione più basso, suggerendo la fiducia che l’economia resisterà ai rialzi dei tassi senza soffrire troppo.