I vari governi e le case automobilistiche da tempo si stanno impegnando per portare a termine il processo di decarbonizzazione dei mezzi di trasporto, in questo senso vanno tutti gli investimento per l’elettrico ma non solo. Decarbonizzare, infatti, non vuol dire esclusivamente investire sulle auto elettriche ma anche utilizzare tutte le tecnologie alternative che sono a disposizione: tra queste ci sono anche quelle basate sui carburanti rinnovabili a basso contenuto carbonico (LCF). A tal proposito va segnalato lo studio dal titolo “Decarbonizzare i trasporti pesanti. Prospettive per i segmenti stradale e marittimo al 2030 e al 2050” che è stato sviluppato dal Gruppo Strategico Carburanti ed energie alternative per la mobilità di Unem in collaborazione con il RIE di Bologna.
Verso una mobilità sostenibile: l’elettrico non basta
Lo studio parte da una considerazione: il mercato ha dimostrato come escludere a priori le tecnologie già disponibili (e consolidate) nel settore della mobilità per puntare solamente sull’elettrico. Le automobili full electric stanno infatti facendo molta fatica a imporsi sul mercato a livello globale e molte case automobilisti si stanno trovando costrette a rivedere i propri piani di produzione.
“La decarbonizzazione del trasporto è in atto ormai da anni ed è ineludibile ma procederà affrontando maggiori criticità rispetto a quanto ipotizzato o auspicato”, ha dichiarato a tal proposito Rosario Pistorio, il vicepresidente di Unem e presidente del Gruppo che ha coordinato lo studio.
Carburanti rinnovabili non solo per il trasporto su strada
Cominciando dai presupposti illustrati nel paragrafo precedente, il Gruppo Strategico Carburanti ed energie alternative per la mobilità di Unem e il RIE di Bologna ha sviluppato il proprio studio che analizza tutte le prospettive di decarbonizzazione del trasporto su strada ma anche quello marittimo.
“Nello stradale pesante e nel marittimo un passaggio all’elettrico appare ad oggi teorico, sia in termini di sostenibilità tecnica che economica. Lo studio presentato oggi è un richiamo al pragmatismo e alla concretezza”, ha poi proseguito Rosario Pistorio, come riporta l’Ansa.
L’obiettivo da raggiungere: la neutralità carbonica entro il 2050
Alle parole del vicepresidente di Unem sono seguite quelle di Gianni Murano, il presidente di Unem, che ha illustrato l’obiettivo dello studio condotto, ovvero quello di trovare soluzioni per raggiungere la neutralità carbonica, ma anche quali sono le strade da seguire: “L’obiettivo di questo lavoro è evidenziare come per traguardare la neutralità carbonica entro il 2050 sarà necessario sviluppare tutte le soluzioni tecnologiche che sono in grado di dare un contributo concreto alla decarbonizzazione dei trasporti. È essenziale evitare posizioni ideologiche che non tengono conto del reale contesto tecnologico e che possono generare contraccolpi economici e sociali persino precludendo il raggiungimento dell’obiettivo”.
L’importanza che possono avere i carburanti rinnovabile nel percorso di decarbonizzazione e di passaggio a una mobilità più sostenibile dall’ambiente è stata sottolineata anche da Margherita Palladino, la responsabili delle relazioni istituzionali di Anita: “Devono essere riconosciute e valorizzate tutte le tecnologie disponibili che possono contribuire utilmente alla decarbonizzazione del trasporto pesante su strada. La pluralità tecnologica deve trovare adeguato riconoscimento nel regolamento europeo per le emissioni di Co2 dei veicoli pesanti”.