• 27 Novembre 2024 7:46

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La crisi sudamericana di Musetti

Feb 24, 2023

AGI –  Lorenzo Musetti a gennaio è uscito al primo turno dell’Australian Open e al quinto set, per mano di Lloyd Harris.

Stesso infausto destino di Matteo Berrettini contro Murray. 

Ma diversamente dal campione romano Lorenzo ha deciso di sobbarcarsi tutta la trasferta sudamericana, una scelta che per il momento non ha pagato: la prossima settimana la concluderà, giocando da n.1 del seeding, a Santiago del Cile. Scelta dettata dall’obiettivo di conquistare punti (la terra è una superficie che ama) e presentarsi dunque con una classifica migliore agli appuntamenti più pesanti dei prossimi mesi (adesso è al 18° posto del ranking Atp).

Ma le cose sono andate all’opposto rispetto alle attese: Lorenzo ha perso male nei quarti contro Varillas (81° del ranking Atp) a Buenos Aires e malissimo a Rio contro il qualificato Jarry (n.139). Dunque tanti spostamenti, pochi punti e tanto allenamento sulla terra e neanche tanto utile dato che ovviamente negli States si giocherà su superfici veloci.

Inoltre in un ragazzo sensibile come Musetti, che compirà 21 anni (la maggiore età del tempo passato) il 3 marzo, non si può escludere che questi giorni di insuccessi abbiano depositato in lui qualche sedimento negativo che andrà eliminato in fretta.

I motivi di questo brutto inizio di stagione, al di là della (discutibile) scelta strategica di giocare in Sudamerica? Forse un non eccezionale livello di concentrazione e sicuramente una condizione fisica che risente oggi della scarsa preparazione invernale. Musetti ha giocato in Davis a dicembre e tre settimane dopo era di nuovo in campo in Australia nella United Cup dove tra l’altro si è pure infortunato alla spalla.

Avrebbe dovuto, probabilmente, programmare l’attività dei primi mesi dell’anno in modo diverso. Ora si trova a dover colmare in corsa le carenze di preparazione, fatto facile a dirsi ma complicatissima a farsi in un calendario fitto e spietato come quello del tennis. In più quando un tennista entra in buco nero (per sua fortuna ridotto) come quello di Musetti è facile pensare (e talvolta con ragione che ci siano anche problemi extratennistici che limitano la capacità di applicarsi a dovere sul tennis. Ma per ora ci si può e deve aspettare che Musetti reagisca a un inverno così negativo. E potrebbe avvenire proprio a Indian Wells e Miami , dove l’anno scorso raccolse due sconfitte al secondo e al primo turno e dove dunque potrà giocare senza il timore di perdere posizioni in classifica. Quella stessa classifica che avrebbe voluto scalare vincendo i “facili” (si fa per dire) tornei sudamericani. 

AGI –  Lorenzo Musetti a gennaio è uscito al primo turno dell’Australian Open e al quinto set, per mano di Lloyd Harris.
Stesso infausto destino di Matteo Berrettini contro Murray. 
Ma diversamente dal campione romano Lorenzo ha deciso di sobbarcarsi tutta la trasferta sudamericana, una scelta che per il momento non ha pagato: la prossima settimana la concluderà, giocando da n.1 del seeding, a Santiago del Cile. Scelta dettata dall’obiettivo di conquistare punti (la terra è una superficie che ama) e presentarsi dunque con una classifica migliore agli appuntamenti più pesanti dei prossimi mesi (adesso è al 18° posto del ranking Atp).
Ma le cose sono andate all’opposto rispetto alle attese: Lorenzo ha perso male nei quarti contro Varillas (81° del ranking Atp) a Buenos Aires e malissimo a Rio contro il qualificato Jarry (n.139). Dunque tanti spostamenti, pochi punti e tanto allenamento sulla terra e neanche tanto utile dato che ovviamente negli States si giocherà su superfici veloci.
Inoltre in un ragazzo sensibile come Musetti, che compirà 21 anni (la maggiore età del tempo passato) il 3 marzo, non si può escludere che questi giorni di insuccessi abbiano depositato in lui qualche sedimento negativo che andrà eliminato in fretta.
I motivi di questo brutto inizio di stagione, al di là della (discutibile) scelta strategica di giocare in Sudamerica? Forse un non eccezionale livello di concentrazione e sicuramente una condizione fisica che risente oggi della scarsa preparazione invernale. Musetti ha giocato in Davis a dicembre e tre settimane dopo era di nuovo in campo in Australia nella United Cup dove tra l’altro si è pure infortunato alla spalla.
Avrebbe dovuto, probabilmente, programmare l’attività dei primi mesi dell’anno in modo diverso. Ora si trova a dover colmare in corsa le carenze di preparazione, fatto facile a dirsi ma complicatissima a farsi in un calendario fitto e spietato come quello del tennis. In più quando un tennista entra in buco nero (per sua fortuna ridotto) come quello di Musetti è facile pensare (e talvolta con ragione che ci siano anche problemi extratennistici che limitano la capacità di applicarsi a dovere sul tennis. Ma per ora ci si può e deve aspettare che Musetti reagisca a un inverno così negativo. E potrebbe avvenire proprio a Indian Wells e Miami , dove l’anno scorso raccolse due sconfitte al secondo e al primo turno e dove dunque potrà giocare senza il timore di perdere posizioni in classifica. Quella stessa classifica che avrebbe voluto scalare vincendo i “facili” (si fa per dire) tornei sudamericani. 

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