• 28 Agosto 2024 0:27

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La Corte tedesca conferma solo a metà la legalità del Quantitative Easing della Bce

Mag 5, 2020

BERLINO – Una sentenza storica e spinosa, per il futuro della Bce. La Corte costituzionale di Karlsruhe non li ha bocciati del tutto, ma ha piantato una serie di paletti pesanti per i programmi di acquisti di titoli soprannominati QE, Quantitative easing. Sarà la Bce a dover giustificare in modo convincente la presenza dell’azionista di maggioranza dell’eurozona, ossia della Bundesbank, nel programma. E lo dovrà fare entro tre mesi. Inoltre, i togati dell’Alta corte tedesca invitano il governo Merkel e il Bundestag a pronunciarsi, in merito al QE.

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Per Karlsruhe, in sostanza, i 2.600 miliardi di bond che la Bce ha cominciato a comprare cinque anni fa per scongiurare la deflazione e che hanno messo il turbo alla ripresa economica successiva, sono parzialmente incostituzionali. D’un lato gli otto giudici tedeschi respingono i ricorsi di alcuni economisti e politici tedeschi: non pensano che la Bce faccia finanziamento monetario dei Paesi membri. I giudici sono convinti, però, che Francoforte faccia politica economica e violi, dunque, il suo mandato.

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La Bce ha tre mesi di tempo per dimostrare che “gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal programma di acquisto di titoli pubblici non sono sproporzionati rispetto agli effetti di politica fiscale ed economica derivanti dal programma”. Al momento, questo il cuore del verdetto, quegli acquisti sono sproporzionati. Peraltro il verdetto di Karlsruhe getta anche un’ombra lunghissima sul nuovo programma di acquisti di titoli varato lo scorso 18 marzo, il bazooka anticrisi da coronavirus da 750 miliardi, formulato in modo molto più flessibile rispetto al vecchio QE.

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Se l’istituzione guidata da Christine Lagarde non sarà convincente, ”dopo un periodo di transizione di non più di tre mesi”, la Bundesbank “non potrà più partecipare all’implementazione ed esecuzione delle decisioni in questione della Bce”. Non paghi, i togati hanno invitato il governo Merkel e il Bundestag “ad adottare misure attive contro il PSPP nella sua forma attuale”.

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