Per tutelare la carne coltivata dai pregiudizi antiscientifici, i ricercatori impegnati in Italia e in Europa scrivono un appello ai ministri Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci. L’occasione è la manifestazione organizzata da Coldiretti contro l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che si svolge oggi a Parma. Secondo l’appello dei ricercatori, quello di Coldiretti è “un tentativo preoccupante di delegittimare il lavoro della comunità scientifica indipendente e il quadro normativo europeo sui nuovi alimenti, tra i più rigorosi al mondo”.
Gli agricoltori chiedono all’authority di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento, cambiando così le regole utilizzate per autorizzare i cibi cellulari. Una richiesta che si inserisce nella scia di manifestazioni contro la carne sintetica portate avanti in questi anni dall’associazione guidata da Ettore Prandini. La protesta di oggi, spiegano i ricercatori, “fa eco alle conclusioni di un Tavolo tecnico interministeriale dei ministeri di Salute e Agricoltura, dove però dettagli sui metodi adottati, le argomentazioni e gli studi a sostegno di tale necessità, non risultano inclusi nel documento ufficiale”. Ma, “alla luce della letteratura scientifica esistente e delle ricerche che abbiamo già condotto, sentiamo di poter affermare che il quadro regolatorio attuale non presenta delle criticità e che la richiesta di studi clinici e preclinici non ha alcuna base scientifica”.
L’appello lanciato da sedici tra professori di diverse università italiane, afferma anche che i “farmaci e alimenti seguono processi di approvazione distinti perché rispondono a esigenze radicalmente diverse. Paradossalmente, la regolamentazione alimentare è improntata a maggiore sicurezza. Basti pensare che un farmaco può essere autorizzato anche in presenza di effetti collaterali noti, mentre EFSA può approvare solo in assenza di rischi per la salute”. E ricorda, inoltre che “l’Efsa è già un ente tecnico e indipendente”, mentre “Coldiretti invoca “più scienza libera e indipendente”.