AGI – Bolletta del gas da 730mila euro nel solo mese di agosto. Più di dieci volte la cifra pagata per lo stesso periodo lo scorso anno, quando la bolletta era stata di 70mila euro.
San Patrignano, la nota comunità di recupero per tossicodipendenti, rischia di dover chiudere interi settori a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi di energia e materie prime legato alla situazione internazionale.
La causa: i costi delle utenze, drammaticamente aumentati anche per la comunità. Il rischio è quello di pregiudicare addirittura il modello di sostenibilità economica che la comunità ha saputo realizzare, e quindi la sua capacità di accogliere un numero sempre maggiore di persone.
In questo momento San Patrignano accoglie gratuitamente circa settecento ragazzi e ragazze con problemi di dipendenze. Inoltre operano nell’ambito della comunità circa duecentoventicinque dipendenti, collaboratori e volontari.
Il percorso di recupero avviene attraverso programmi individuali in cui la formazione professionale riveste un ruolo fondamentale in vista del reinserimento dei giovani in società.
Dalla sua fondazione San Patrignano ha ospitato più di 26mila ragazzi e ragazze, convertendo inoltre 4000 anni di pene detentive in percorsi alternativi al carcere.
Anche grazie al rapporto con le Istituzioni, la comunità è cresciuta nel tempo diventando un esempio di sussidiarietà orizzontale nell’ambito della lotta contro le dipendenze, alleggerendo fortemente i costi sociali altrimenti a carico del settore pubblico.
Attualmente San Patrignano è un’impresa sociale articolata in circa 40 settori formativi (dalle cucine ai laboratori artigianali, dal forno al food), per molti dei quali l’attività è possibile grazie all’utilizzo di energia.
L’aumento smisurato dei prezzi dell’energia mette oggi in ginocchio tutte le organizzazioni no profit come San Patrignano che si impegnano, non per creare profitto, ma per donare l’opportunità di tornare a vivere a migliaia di persone.
Per questo la comunità chiede alle istituzioni e alla politica di intervenire con urgenza per trovare soluzioni che consentano a San Patrignano, e alle altre realtà del terzo settore, di portare avanti la propria opera.