• 4 Marzo 2025 19:08

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La città del futuro? Antropocentrica, Sostenibile, Inspiring, Italiana

Mar 4, 2025

AGI – Difficile immaginare uno scenario più sfidante e competitivo di Singapore, tra le metropoli più verdi e vivibili al mondo. Difficile gareggiare con un mercato più in crescita di quello del Sud-est asiatico, dove la Città-stato insulare si prepara a dar vita alla Zona Economica Speciale Johor-Singapore (JS-SEZ) insieme alla Malesia: un’area pari a quasi il doppio di Shenzhen in Cina, con incentivi per settori strategici, poli di ricerca, centri universitari, nuovi scali logistici e aree residenziali. Eppure il modello italiano, antropocentrico, sostenibile, capace di creare valore sociale, anche su larga scala, ha saputo tenere il confronto con i più ambiziosi progetti della zona. 

Inspiring Cities è il titolo del seminario che si è svolto all’Ambasciata d’Italia a Singapore in collaborazione con Coima, gruppo italiano leader nello sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari. Un’iniziativa che ha voluto fare il punto sulle città, colonna vertebrale delle società del futuro, con una visibilità che intende arrivare almeno ai prossimi 50 anni.

Aperto dall’Ambasciatore d’Italia a Singapore Dante Brandi, cui ha fatto seguito il discorso dell’Ambasciatore d’Italia in Malesia Massimo Rustico, l’evento ha ospitato gli interventi di Alberto Agazzi, Responsabile dei mercati International in Generali Real Estate; Justin Gabbani, CEO Investment Management dell’australiana Lendlease; Jonathan Yap, Amministratore Delegato di CapitaLand Development, uno dei maggiori protagonisti degli sviluppi immobiliari di Singapore; Ahmad Fadzli Zainudin.

I trend dettati dai movimenti demografici, l’invecchiamento della popolazione, la mobilità dei dati e la sostenibilità ambientale nel quadro di condivisi criteri ESG, sono i grandi temi affrontati. Se l’Italia è tra i Paesi dell’area Euro cresciuti di più dopo la pandemia da Covid-19, Milano è tra le città più performanti in Europa, con una crescita che arriva fino al 13,4% rispetto ad una media del 7,2% delle principali città europee. E in vetrina, alcune delle eccellenze italiane: progetti quali Milano Porta nuova District, primo al mondo a ricevere la certificazione LEED and WELL for Community, che riconosce la sostenibilità sociale. The Mind, che riqualificherà l’area che ha ospitato Expo Milano 2015. Lo sviluppo dello Scalo di Porta Romana che ospiterà il Villaggio Olimpico delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 e successivamente consentirà il recupero di un’area dismessa di 190.000 mq. 

Se c’è qualcosa che il più originale “trattato” sull’urbanistica mai scritto, “Le città invisibili” di Italo Calvino, ha insegnato (e tramandato) è l’audacia nell’immaginazione. Nell’aspra critica pubblicata dallo scrittore italiano nel 1972, invisibili era sinonimo di invivibili, come ebbe a dire lo stesso autore. Nell’equilibrio continuo tra il disegnare e il ridisegnare, gli investimenti pubblici e quelli privati, lo spazio individuale e quello collettivo, oggi trovano spazio le città possibili. Un tempo erano la piazza centrale, le chiese, i municipi. Oggi, i data center accanto ai boschi verticali, il villaggio che si iscrive nella metropoli, l’uso che lascia spazio al riuso, l’abbattimento delle emissioni di carbonio che procede di pari passo con una crescita sociale solida e distribuita. E infine, la memoria che diventa pianificazione. Poiché, come scriveva Calvino, “la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano”. 

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