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La Cina taglia i dazi su 75 miliardi di prodotti Usa: prosegue il recupero delle Borse

Feb 6, 2020

MILANO – Ore 10.00: Prosegue il recupero delle Borse dopo i ribassi legati ai timori legati alla diffusione del coronavirus e alle sue possibili conseguenze sull’economia mondiale.

Questa mattina i listini ripartono tutti i positivi. Milano, che ieri ha ufficialmente recuperato quel che aveva perduto con le prime notizie sull’epidemia, aggiunge ancora lo 0,75% ed è sempre più prossima ai massimi dal 2018. Protagonista di giornata è Unicredit, che ha battuto le aspettative degli analisti comunicando i dati del 2019. Nel resto d’Europa, Londra cresce dello 0,28%, Francoforte dello 0,6% e Parigi dello 0,65%.

A spingere gli acquisti sulle piazze globali è stata anche la mossa cinese di tagliare i dazi sui prodotti americani per 75 miliardi di dollari (68 miliardi di euro) d’import annuale. All’annuncio di Pechino seguirà l’operatività della decisione dal 14 febbraio e coinvolgerà i dazi applicati dal primo settembre scorso. Si tratta del primo passo concreto dopo la firma di una tregua commerciale con gli Usa. Proprio in quell’accordo, per altro, era contenuta una postilla che potrebbe diventare subito attuale. La Cina potrebbe infatti evocare una clausola sui “disastri naturali e altri eventi imprevedibili”, a causa dell’epidemia di coronavirus. La notizia, rilanciata su Twitter dal tabloid Global Times vicino al Partito comunista, potrebbe però diventare realtà solo nei mesi a venire, dopo una completa valutazione del danno economico dalla malattia.

Tra queste novità, le piazze finanziarie asiatiche si sono mosse in buon rialzo: Shanghai sale dell’1,72%, e Shenzhen segna un progresso del 2,90% e Tokyo cresce del 2,38%.

Avvio in calo per lo spread. Il differenziale segna 131 punti contro i 132 della chiusura di ieri. Il rendimento è dello 0,95%. Euro in leggero rialzo: passa di mano a 1,1003 dollari (1,10 ieri sera a New York). Sullo yen la moneta unica vale 120,89.

Continuano a risalire le quotazioni del petrolio: i contratti sul greggio Wti con scadenza a marzo salgono del 2,5% a 52 dollari l’oncia. Ad incidere ci sono l’ottimismo su un accordo nel cartello Opec allargato per tagli incisivi sul fronte della produzione e anche il taglio delle tariffe annunciato dalla Cina sulle importazioni statunitensi.

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