AGI – Nel Paese che ha inventato la pizza, l’Italia, quella modello statunitense, al gusto ‘pepperoni’ o condita con l’ananas o il pollo al barbecue, sembra non aver sfondato. I punti vendita italiani di Domino’s Pizza – gestiti da un concessionario – in questi giorni hanno abbassato le serrande, sembra per non riaprirle.
Bloomberg riporta che la società aveva 10,6 milioni di euro di debiti alla fine del 2020, secondo gli ultimi rapporti annuali certificati. Le pizzerie a marchio Domino’s erano state aperte in Italia a partire dal 2015, tra Milano, Torino, Bergamo, Bologna, Roma, ed il Veneto, ad inizio anno se ne contavano ancora 29.
La pandemia di Covid, però, ha rivisto completamente i piani iniziali che parlavano dell’apertura di poco meno di 900 punti vendita entro il 2030. Il business di Domino’s si basa soprattutto sulle consegne a domicilio.
Un settore in cui, tra 2020 e 2021, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, la concorrenza è aumentata a dismisura. Da parte di pizzerie forti di un gusto e una tradizione Made in Italy che non sembra conosce fasi di stanchezza per i consumatori italiani. Ora alcuni punti vendita della catena in diverse città potrebbero riaprire con un altro marchio.