Gli Stati Uniti devono investire di più sui semiconduttori. A dirlo il presidente Joe Biden che ha incontrato virtualmente i ceo di 19 aziende, tra cui quelli di General Motors, Alphabet e Intel per discutere il problema della carenza di chip che rischia di bloccare la ripresa produttiva, soprattutto nel settore automobilistico.
“Abbiamo guidato il Mondo durante la metà del ventesimo secolo, lo abbiamo guidato alla fine del secolo scorso, torneremo a guidarlo ora“, ha detto Biden. “Lo affermo da tempo, la Cina e il resto del Mondo non stanno aspettando e, dunque, non c’è ragione per cui siano gli americani ad aspettare”, ha aggiunto.
Per questo, ha sottolineato il presidente, “investiremo aggressivamente” in aree come i semiconduttori e le batterie. Lo stanno facendo gli altri, dobbiamo farlo anche noi”.
Chiusura temporanea delle fabbriche
L’incontro, cui Biden ha brevemente partecipato, è stato guidato dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, dal direttore del Consiglio economico nazionale, Brian Deese, e dal segretario al Commercio Gina Raimondo.
La carenza di semiconduttori ha provocato un blocco delle catene di approvigionamento e messo in crisi soprattutto le aziende automobilistiche. Ford, General Motors e altri produttori hanno dovuto temporaneamente chiudere le fabbriche o ridurre la produzione.
All’incontro era presente anche Mark Liu, presidente esecutivo della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), uno dei gruppi mondiali più importanti nella fornitura di componenti elettronici vitali per l’industria.