• 19 Marzo 2025 19:11

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La Camera di Commercio di Roma ha un nuovo dipendente: si chiama ADRIANO ed è un robot

Mar 19, 2025

AGI – Adriano è il nuovo dipendente della Camera di Commercio di Roma che entrerà in servizio lunedì 24 marzo. Stamattina è stato presentato al pubblico, dal presidente Lorenzo Tagliavanti e dal segretario generale della Camera di Commercio, Pietro Abate. Si tratta di un robot e prenderà servizio proprio nel Tempio di Adriano, da qui il nome. È settato per rispondere in due lingue (per ora italiano  e inglese) ai visitatori del monumento sede della Camera di Commercio, non solo sulla storia del luogo ma anche sulle attività dell’istituzione per cui “lavora”.

Il robot presentato stamattina alla stampa è frutto di un progetto sperimentale che vede insieme IIT-Istituto Italiano di Tecnologia, il suo spin-off qbrobotics, Sapienza Università di Roma e la start up Babelscape. Tra gli altri in sala erano presenti anche Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio e Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. 

Adriano è un robot dalle sembianze umanoidi, equipaggiato con sensori per la Computer Vision e muscoli artificiali che gli consentono di interagire in modo sicuro, delicato ed efficace con l’ambiente circostante e con le persone. Grazie alle mani robotiche avanzate, la sua interazione non si limita alla comunicazione verbale, ma include il contatto fisico: può manipolare oggetti, stringere la mano a un visitatore, garantendo sempre un elevato livello di sicurezza.

I numeri del progetto

Simpatico anche il siparietto che ha visto interloquire il presidente Tagliavanti con il robot, che è ancora in una fase di apprendimento e per questo in alcuni momenti può rispondere con una leggera latenza. Tuttavia, come spiegato dai relatori, la presentazione di Adriano non è la fine del progetto, ma bensì l’inizio. È costato 137mila euro e ha richiesto circa 18 mesi di lavoro per passare dalla fase di sperimentazione a quella operativa. Tagliavanti ne riassume le caratteristiche: “si muove autonomamente; vede e riconosce le persone; parla due lingue e interagisce con le persone come i bambini e per questo pronto a migliorare. Il robot è sicuro per l’uomo e oggi inizia una nuova storia”. 

Una delle sue caratteristiche più innovative, che verrà integrata a breve, è anche la capacità di permettere la visita da remoto del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, offrendo un’esperienza immersiva unica a chi non può essere fisicamente presente, ma semplicemente dotato di un visore. In questo modo, Adriano rappresenta un unicum nel suo genere, muovendosi e interagendo con l’ambiente circostante per conto dell’utente, mostrando in tempo reale dettagli e reperti storici.

“Adriano – afferma Tagliavanti – è un progetto sperimentale di frontiera che abbiamo promosso con determinazione, con l’obiettivo di far comprendere quali possano essere le possibili interconnessioni tra la robotica e l’intelligenza artificiale e come queste interconnessioni possano portare a realizzare strumenti utili a migliorare la qualità della vita delle persone. Per realizzare questo progetto abbiamo collaborato con le migliori eccellenze italiane nel campo della ricerca, della robotica e dell’intelligenza artificiale. ADRIANO si innesta in un contesto architettonico unico nel cuore di Roma, il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, dove la storia e l’innovazione si fondono in maniera dinamica e vincente”.

La realizzazione di Adriano è anche un altro successo della robotica italiana, una vera eccellenza nel mondo, confermata anche dai recenti riconoscimenti ai professori Antonio Bicchi e Bruno Siciliano, entrambi insigniti, negli ultimi due anni, dalla Società mondiale di Robotica del prestigioso titolo internazionale di “Pionieri della Robotica e dell’Automazione”. Peraltro, anche assegnatari con il loro team, dell’ambito “Synergy Grant”, un importante titolo e contributo economico dato dal Consiglio Europeo delle Ricerche ai migliori progetti robotici altamente sperimentali.

“L’Istituto Italiano di Tecnologia – ha detto Giorgio Metta, Direttore scientifico IIT in video collegamento – ha sempre avuto, tra i suoi obiettivi principali, quello di portare la ricerca scientifica fuori dai laboratori, per trasformarla in innovazione concreta al servizio della società. Questo progetto rappresenta esattamente questa visione: un robot umanoide che non è solo un esempio di avanzamento tecnologico, ma un primo passo verso un futuro in cui le macchine interagiscono in modo naturale con le persone, supportando e migliorando i servizi a disposizione del pubblico”.

“Ego in versione Adriano – spiega Antonio Bicchi, Head of SoftBots Laboratory IIT e Professore di Robotica all’Università di Pisa – è una prima volta da molti punti di vista: è la prima volta che un robot intelligente e autonomo accoglie visitatori in una delle strutture più suggestive tramandate dalla Roma antica ed è la prima volta che in Italia la Pubblica Amministrazione si mette a capo di un progetto in cui alcuni tra i migliori centri della ricerca italiana, Università e alcune delle startup più promettenti di robotica, hanno collaborato per fare una operazione di questa portata innovativa”. 

“Il robot, progettato per accogliere cittadini e turisti nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano, ha funzionalità avanzate che lo rendono autonomo ed espressivo nelle interazioni vocali, capace di gestire conversazioni e fornire informazioni storiche contestualizzate nella planimetria stessa del Tempio. La piattaforma robotica è stata realizzata da IIT e QBRobotics, mentre Sapienza e IIT hanno sviluppato la parte di navigazione e di interazione tramite comportamenti che integrano gesti ed espressioni facciali con il sistema di generazione delle risposte vocali realizzato da Babelscape” ha spiegato Daniele Nardi Professore ordinario di Intelligenza Artificiale alla Sapienza Università di Roma

Il futuro dei robot è nell’assistenza

La frontiera di robot come Adriano è quella di diventare dei partner nelle operazioni quotidiane e nell’assistenza a distanza. Essendo costruito con uno scheletro flessibile questo robot potrebbe essere presto nelle corsie degli ospedali per svolgere piccole mansioni e liberando gli operatori sanitari di alcune incombenze: come trasportare da una parte all’altra degli oggetti, delle cartelle cliniche. E lo stesso può immaginarsi nell’assistenza alle persone con lesioni midollari impossibilitati a muoversi: in questo caso i robot potrebbero diventare dei veri e propri assistenti domiciliari in grado di svolgere compiti di assistenza rispondendo a semplici comandi vocali “prendimi una bottiglia”, “portami le pasticche”. Come raccontato robot di questo tipo può diventare un vero strumento di telemedicina, una sentinella in grado di mettere in contatto i pazienti con i medici a distanza e osservare i comportamenti. 

Sul tema dei robot pronti a prendere il posto dell’uomo, Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali ha spiegato all’AGI: “Dobbiamo sperimentare perché’non c’è una soluzione diversa per capire quello che accadrà”. 

“Certo, sempre con la certezza che c’è una differenza tra l’uomo e la macchina – ha proseguito – e che quando la macchina inganna l’uomo, lasciando considerarsi umana, si registra un problema piuttosto serio perché l’uomo tende a scoprirsi moltissimo con la macchina come se avesse davanti una persona vera”. Motivo per il quale, secondo Scorza “interazioni di questo tipo vanno sperimentate. È difficile immaginare che per legge le si possano regolamentare ex ante senza averle messe alla prova e quindi, da questo punto di vista, l’esperimento di oggi è un esperimento prezioso”.

Intanto, da lunedì entra in servizio Adriano e sarà visibile a Piazza di Pietra dove sarà pronto a rispondere alle domande dei curiosi, dei cittadini e dei turisti. È costato 137 mila euro, ma Tagliavanti assicura “non prenderà i buoni pasto”.  

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