• 18 Dicembre 2024 10:55

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La biodiversità? Fondamentale per la transizione. L’AD Snam Venier: “La decarbonizzazione si affronta a tutto tondo”

Dic 18, 2024

AGI – Transizione energetica: se ne parla molto e si cercano risposte. Online sono circa 3.000 le richieste al mese in Italia per informarsi con contenuti su queste due parole chiave. Della transizione energetica non si può fare a meno e gli eventi meteo estremi sempre più frequenti hanno riportato l’opinione pubblica sui fatti tralasciando i sensazionalismi. 

 

“Tra giugno e agosto 2024 il mondo ha sperimentato i mesi, il giorno e l’estate boreale più caldi mai registrati”, dice il bollettino del Copernicus Climate Change Service (C3S). Scontato dunque che il 2024 superi il 2023 come l’anno più bollente mai registrato sul Pianeta. Proprio nei mesi estivi si è anche registrata un’impennata di ricerca sul web sul tema del climate change, il cambiamento climatico: oltre 22.200 interrogazioni.

Il cambiamento climatico è in cima alla lista dei timori percepiti a livello mondiale. Prima ancora di quelli legati alla geopolitica e alla sicurezza informatica. Lo dimostrano anche i picchi di ricerche in concomitanza con il primo agosto 2024 per l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità ha esaurito tutte le risorse che la natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito. La data è sempre più anticipata nel corso degli anni, perché il nostro il nostro debito ecologico è cresciuto: nel 2004 era il 2 settembre, nel 2014 il 5 agosto.

 

Transizione: il giusto contesto

Si tratta di un’impresa sempre più difficile quella della transizione. A parole tutti la vogliono e anche i 198 Paesi della COP29, che esprimono il 90% del Pil mondiale, concordano su quanto sia irrinunciabile. L’ultima conferenza di novembre a Baku, in Azerbaigian, si è conclusa a fine novembre con un compromesso sul nuovo obiettivo di finanziamento climatico, stabilendo un target di 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per sostenere le transizioni energetiche nei Paesi più vulnerabili. 
La COP29 ha inoltre approvato le regole per un mercato globale dei crediti di carbonio, un passo significativo dopo anni di discussioni. Ma nei fatti si arranca e ci sono ritardi. Come mai? Qualche nazione esita anche alla luce del quadro geopolitico ed economico globale.

A livello mondiale le emissioni climalteranti – anidride carbonica e metano – hanno raggiunto un nuovo record di 37,4 Gt nel 2023 (fonte: International Energy Agency – IEA). Guidano i settori energetico, agricolo e allevamento con l’Asia saldamente in testa alle classifiche. Ma ci sono esempi positivi e contagiosi a livello internazionale con l’Europa e Italia che risultano invece in linea con gli obiettivi di riduzione. 

“L’Europa, sebbene impatti circa il 7%, può essere presa ad esempio perché ha introdotto negli ultimi 15 anni delle policy estremamente virtuose su temi di riduzione delle emissioni. Policy che sono state oggi mutuate da numerosi altri paesi: Cina, alcuni Stati degli Stati Uniti e Australia. Negli ultimi 15 anni, l’Europa ha decarbonizzato la propria industria pesante, altamente energivora. Lo ha fatto in modo importante: più del 30% in termini di riduzione delle emissioni”, dice Matteo Mura, professore presso la scuola di ingegneria dell’Università di Bologna, dipartimento di scienze aziendali e direttore del centro per la sostenibilità e cambiamenti climatici della Bologna Business School. Che aggiunge un elemento molto interessante, ovvero gli effetti spillover: “Nel processo di decarbonizzazione un investimento o un aumento delle competenze su un territorio si riverbera positivamente anche su quelli vicini”.

Nonostante dunque un generale rallentamento del percorso verso il Net Zero, evidenziato anche dalla Climate Week dello scorso settembre a New York, emergono però alcuni segnali confortanti e positivi, anche dal mondo delle imprese: è il caso di Snam, che ha fissato ambiziosi obiettivi verso il Net Zero indicando strategie e azioni attraverso il suo primo Transition Plan, quasi un unicum nel panorama energetico italiano, perché basandosi sugli scenari più aggiornati disponibili, delinea una roadmap definita da qui al 2050. Un piano che si concentra ugualmente su più dimensioni della transizione energetica, in particolare su emissioni e biodiversità. 

E qui la memoria torna al 2010 e alla COP16 di Cancun, in Messico, passata alla storia per l’accordo sull’obiettivo globale per limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi centigradi sopra i livelli preindustriali, durante la quale sono stati adottati anche importanti provvedimenti per la biodiversità tra cui il Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020. E proprio in tema COP16, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, sospesa a inizio novembre a Cali, in Colombia, si riunirà nuovamente a fine febbraio 2025 a Roma presso la sede della FAO. Sarà fondamentale riprendere a lavorare per il raggiungimento degli obiettivi legati alla finanza per la biodiversità per realizzare un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dei tempi di rinnovo delle risorse naturali.

In questo contesto, “le aziende hanno e avranno bisogno di una strategia di sostenibilità unificata che includa non soltanto la riduzione delle emissioni di CO2, ma un’attenzione anche agli altri otto Planetary Boundaries, che devono essere tutelati al fine di garantire un pianeta sicuro e sostenibile”: lo dice Fabio Favorido, Associate Director Nature and Climate & Sustainability in Boston Consulting Group. Le azioni e le iniziative di decarbonizzazione promosse dalle aziende non agiscono dunque soltanto sul business, ma sono infatti capaci di creare ricadute positive per ambiente e territori ed essere uno stimolo per le altre realtà che agiscono su quelle stesse aree.

 

Il Transition Plan di Snam

Un operatore del calibro di Snam, considerata la sua pervasività con circa 38.000 km di infrastrutture per il trasporto di gas naturale, sia in Italia che all’estero, è in prima linea nella riduzione delle emissioni climalteranti, oltre che nello sviluppo di un sistema infrastrutturale multi-molecola per trasportate e stoccare non solo gas naturale, riconosciuto fondamentale per la transizione, ma anche molecole verdi come biometano e – in prospettiva – l’idrogeno. Per affrontare le sfide della transizione verso l’obiettivo Net Zero al 2050, l’azienda energetica ha creato un Transition Plan che definisce strategia, obiettivi, azioni e risorse per la decarbonizzazione e la tutela del territorio. Questo piano flessibile viene aggiornato ogni due o tre anni per adattarsi ai progressi tecnologici e ai risultati raggiunti.

 

“Il nostro Transition Plan è stato costruito dal basso, con un percorso puntuale e credibile, che va oltre la riduzione delle emissioni di Co2: per la transizione vanno presi in considerazione anche elementi importanti come la biodiversità – dice Stefano Venier, l’Amministratore Delegato di Snam. Abbiamo tradotto i numeri in azioni che vogliamo mettere in campo da qui ai prossimi 10 anni: non è un documento finanziario, ma industriale, è la nostra migliore risposta alla sfida climatica perché prende in considerazione le diverse azioni, anche le più piccole, che messe insieme consentono di traguardare una transizione sostenibile per tutto il sistema, non solo per il nostro business: il net zero o è di tutti o non è di nessuno”.
La strategia di transizione energetica di Snam, infatti, mira a una riduzione delle emissioni e ugualmente alla protezione della biodiversità, con obiettivi a breve, medio e lungo termine. Snam si impegna a migliorare continuamente le proprie pratiche e a contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico nazionale: sono previsti investimenti di 26 miliardi di euro dal 2023 al 2032 per la transizione e la sicurezza energetica. Tra i progetti chiave ci sono il SoutH2 Corridor per il trasporto di idrogeno verde e il Ravenna CCS per la cattura e stoccaggio della CO2.

 

L’obiettivo è la carbon neutrality entro il 2040 e il Net Zero entro il 2050. Snam si è impegnata per raggiungere già quest’anno la Zero Net Conversion, ovvero impatto neutrale sull’ambiente, e ha adesso l’obiettivo di generare un impatto addirittura positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti.

Per quanto riguarda la più ampia strategia sul clima, l’azienda ha ridotto le emissioni di CO2 del 10% nel 2023 e prevede ulteriori riduzioni fino al 50% entro il 2032. Le emissioni di metano sono state ridotte del 57,5% dal 2015, con obiettivi di riduzione del 72% entro il 2032. Per il pieno raggiungimento di questi obiettivi, l’innovazione svolge un ruolo determinante nella strategia di Snam, che utilizza intelligenza artificiale e sensoristica per ottimizzare la gestione degli asset. Il programma SnamTEC, con 350 milioni di euro di investimenti, supporta oltre 50 progetti per la sicurezza, la resilienza, l’ottimizzazione dei processi e la sostenibilità d’impresa. 

Focus sulla biodiversità per una transizione completa

Secondo una ricerca del World Economic Forum, più della metà del Pil mondiale (stimabile in circa 44.000 miliardi di dollari di valore economico) dipende dalla natura e dal suo ecosistema. La perdita di biodiversità costa ogni anno il 6% di quella cifra (fonte: report di BCG e Quantis). La biodiversità è fondamentale per contrastare in modo efficace il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Stiamo parlando dell’immensa varietà di organismi che vivono sulla Terra: dai più piccoli batteri fino alle vaste distese di boschi e foreste.

 

La sua esistenza è fondamentale per il continuo sviluppo degli ecosistemi terrestri e marini che, a loro volta, sono essenziali per la sopravvivenza del Pianeta e dell’umanità. Serve dunque uscire dalla cosiddetta “carbon tunnel vision”, dall’idea che sia sufficiente occuparsi della sola – pur fondamentale – riduzione delle emissioni climalteranti. Bisogna che governi e aziende guardino al contesto in modo olistico, per una transizione completa. 

Snam è la prima azienda globale dedicata alle infrastrutture ad aderire al Corporate Engagement Program di SBTN, impegnandosi concretamente in materia di natura. Come certificato anche dalla strategia aziendale, l’impegno di Snam per la biodiversità è integrato nel suo modello operativo, assicurando che tutte le fasi di sviluppo delle infrastrutture rispettino l’ambiente in cui opera, collaborando con il territorio locale per minimizzare gli impatti sul suolo e ripristinare le aree naturali. 

Il Gruppo ha infatti trasformato i suoi cantieri in presidi per l’equilibrio idrogeologico, faunistico e vegetazionale del Paese con azioni per prevenire e ridurre gli impatti negativi sulla biodiversità, riabilitare le aree naturali e bilanciare eventuali impatti residui. L’operatore energetico ha deciso di andare in questa direzione dopo aver analizzato il proprio impatto proprio attraverso il framework dei Planetary Boundaries, che mappa le nove dimensioni ecosistemiche da tutelare per garantire prospettive al futuro dell’umanità. Quindi non c’è solo da ridurre le emissioni climalteranti, ma anche fermare la perdita di biodiversità e ripristinare gli ecosistemi danneggiati, perché negli ultimi cinquant’anni la scomparsa di flora e fauna è stata nettamente superiore al tasso di estinzione naturale medio. 

“Nel Transition Plan sono riportati i nostri obiettivi sulla biodiversità: vogliamo che tutte le nostre attività sui territori non solo abbiano un impatto zero, ma siano anche un’opportunità per migliorare l’ambiente circostante. Ad esempio, durante la fase di posa delle tubazioni, ci impegniamo a fare manutenzioni e riqualificazioni territoriali, a monitorare e salvaguardare lo stato di salute delle specie vegetali e animali, come gli insetti impollinatori, e a costruire un dialogo con i territori per supportare le economie locali” ha dichiarato Matteo Tanteri, Director Sustainability & social impact di Snam.
Cantieri sostenibili: alcuni esempi

Nella tratta della rete tra Rimini e Sansepolcro, interessata recentemente da lavori, Snam ha pianificato e gestito il proprio cantiere in modo sostenibile, con molteplici iniziative e attività che assicurano un’ingegneria innovativa e ripristinando la vegetazione autoctona collaborando con enti locali per tutelare la biodiversità. Nello specifico, nel cantiere che attraversa il territorio tosco-emiliano per 75 chilometri, Snam ha piantato un totale di 250mila autoctone, a fronte delle circa 123.000 preesistenti, selezionate dal Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità. I rimboschimenti hanno interessato più di 82 ettari di territorio lungo i quali Snam ha piantato 55 specie vegetali, 31 arbustive e 24 arboree, migliorando la qualità del suolo con tecniche come l’idrosemina. 

Affrontati in modo completo e integrato, dunque, interventi come questi consentono di portare avanti progetti strategici per il Paese, come per la sicurezza energetica nazionale, creando allo stesso tempo valore per ambiente e società, diventando ad esempio occasione di manutenzione e riqualificazione territoriale.

 

“La pervasività delle nostre infrastrutture infatti ci consente di raggiungere luoghi più o meno remoti del territorio dandoci la possibilità ad esempio di consolidare terreni, sistemare le strade forestali e rafforzare gli argini dei fiumi, come avvenuto nel fiume Marecchia, in Emilia-Romagna, che durante l’alluvione che ha colpito nel 2023 la regione, non è esondato proprio nel tratto interessato dalle attività di ripristino e ricostruzione delle sponde, effettuate da Snam dopo un suo intervento” racconta Tanteri.

 

In questa puntata dei podcast di AGI in collaborazione con Snam andiamo alla scoperta proprio del tema della biodiversità con Fabio Favorido, Associate Director Nature and Climate & Sustainability in Boston Consulting Group, Matteo Mura, professore presso la scuola di ingegneria dell’Università di Bologna, dipartimento di scienze aziendali e direttore del centro per la sostenibilità e cambiamenti climatici della Bologna Business School, insieme all’intervento di Matteo Tanteri, Director Sustainability & social impact di Snam.

 

 

 

 

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