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La Bce rafforza il Qe pandemico: “Altri 500 miliardi di acquisti, interventi fino a marzo 2022”

Dic 10, 2020
MILANO – La Bce alza il velo sulle nuove misure messe in campo per sostenere la crescita dell’economia europea. Come annunciato già nelle scorse settimane, consiglio direttivo dell’Eurotower he deciso di rafforzare il programma di acquisti per l’emergenza pandemica, lanciato a marzo: il ‘Pepp’ comprerà altri 500 miliardi di euro di bond, principalmente titoli di Stato, portando il totale dallo scorso marzo a 1.850 miliardi. Inoltre il Pepp durerà almeno fino a marzo 2022, sei mesi in più rispetto alla tempistica vigente finora.

Ma non è l’unica novità annunciata. La Banca Centrale Europea spinge inoltre ancora sui maxi-prestiti Tltro con cui presta alle banche remunerandole con un tasso d’interesse purché queste prestino all’economia: tre operazioni aggiuntive saranno condotte fra giugno e dicembre 2021; i termini più favorevoli alle aste Tltro attuali saranno estesi fino a giugno 2022; inoltre il consiglio della Bce “ha deciso di incrementare l’ammontare totale che le controparti potranno ottenere in prestiti” dalla Bce, portandolo dal 50 al 55% del rispettivo stock di prestiti all’economia reale.

Nessuna novità invece sul fronte dei tassi, che resteranno fermi a zero, con il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.


Parlando in conferenza stampa, Lagarde ha comunque chiarito che l’arsenale Bce può sempre essere riaggiornato: “Il Consiglio direttivo -ha detto – pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si avvicini stabilmente al livello perseguito. Quanto alle modifiche al programma di acquisti, la presidente Bce ha sottolineato che se il programma, ora salito a 1.850 miliardi di euro, non dovesse essere esaurito per la scadenza di marzo 2022, la dotazione “non deve necessariamente essere utilizzata integralmente”.

Quanto alle prospettive economiche dell’area euro, Lagarde ha rimarcato che “dopo il terzo trimestre più forte del previsto, “la pandemia continua a porre seri rischi per la salute pubblica e per l’economia dell’area euro e globale”, con il Pil dell’Eurozona che “si prevede abbia subito una contrazione nel quarto trimestre”. In particolare, secondo le nuove stime degli economisti di Francoforte, l’Economia dell’Eurozona dovrebbe chiudere il 2020 con una flessione del 7,3% per poi tornare in crescita positiva nel 2021 al ritmo del 3,9% – dal +5% precedentetemente stimato – e continuare con un +4,2% nel 2022 e un +2,1% nel 2023. “I rischi restano al ribasso a causa delle implicazioni della pandemia” – ha avvertito Lagarde – mettendo l’accento sulla debolezza del settore dei servizi e sul fatto che gli effetti immunizzanti del vaccino richiederanno tempo.

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