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La Bce ha alzato i tassi al massimo dal 2001

Giu 15, 2023

AGI – La Bce aumenta nuovamente i tassi di interesse dello 0,25% e ritiene “molto probabile” un nuovo rialzo a luglio. L’inflazione restera’ “troppo elevata” per un periodo “prolungato” di tempo e le prospettive per la crescita sono “incerte”, con forti rischi che derivano dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni geopolitiche.

Il Consiglio direttivo della Bce, recita la nota, ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Pertanto, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.

Otto rialzi in meno di un anno

La Bce non si ferma, a differenza della Fed, e sceglie così di aumentare nuovamente i tassi d’interesse di 25 punti base portandoli ai massimi dal 2001. 

Si tratta dell’ottavo rialzo consecutivo a partire dal luglio 2022, ovvero pochi mesi dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Fed ha effettuato dieci rialzi prima di prendere una pausa, la Bce invece nelle prossime riunioni del board sulla politica monetaria potrebbe andare ancora avanti visto il tasso di inflazione ancora elevato

Le previsioni sull’inflazione

Gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025″. Inoltre hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest’anno e il prossimo, a causa dei passati aumenti inattesi e delle implicazioni del vigore del mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione.

Nel 2023 si collocherebbe quindi al 5,1%, per poi ridursi al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Riviste lievemente al ribasso le proiezioni per l’espansione economica per quest’anno e il prossimo, indicando ora un tasso di crescita dello 0,9% nel 2023 (dal +1,0% di marzo), dell’1,5% nel 2024 e dell’1,6% nel 2025.

Lagarde: “Crescita debole nel breve periodo”

“È probabile che la crescita economica rimanga debole nel breve periodo, ma che si rafforzi nel corso dell’anno grazie al calo dell’inflazione”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella consueta conferenza stampa a Francoforte. “Le prospettive di crescita economica però – ha aggiunto – rimangono molto incerte. I rischi includono la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e un aumento delle tensioni geopolitiche più ampie che potrebbero frammentare il commercio globale”.

Dunque l’Eurotower è determinata ad andare avanti con il rialzo dei tassi, non farà pause e non si comporterà come la Fed: “C’è ancora del lavoro da fare”. “A meno che non si verifichino cambiamenti sostanziali nella nostra linea di base, è molto probabile che continueremo ad aumentare i tassi a luglio, il che probabilmente non è una sorpresa”, ha spiegato Lagarde. “Abbiamo finito? Abbiamo finito il viaggio? No – ha insistito – abbiamo ancora del terreno da percorrere? Sì”.

Avanti con gli acquisti di titoli

Lagarde ha voluto inoltre sottolineare che “c’è stato un consenso molto molto ampio” nella decisione di oggi sul rialzo dei tassi d’interesse all’interno di una discussione “armoniosa e molto approfondita”. Confermata anche la fine dei reinvestimenti nell’ambito del Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023: quest’ultima, ha aggiunto, “Dovrebbe essere bene assorbita da mercati”.

Le decisioni della Bce sono dettate da un’inflazione ancora aggressiva: i prezzi al consumo “non scendono abbastanza – ha affermato Lagarde – e saremo restrittivi finché sarà necessario per assicurarci di raggiungere la meta. Secondo i parametri attuali, il 2,2% nel 2025 non è soddisfacente e non è tempestivo. Ecco perché stiamo prendendo le decisioni che stiamo prendendo oggi”.

Comunque, si ribadisce, la Bce “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati per determinare livello e durata adeguati della restrizione”. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse “seguiteranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

Infine grande attenzione al mercato del lavoro. “Quello che continueremo a monitorare e a sviscerare al meglio – ha concluso Lagarde – è l’intero enigma del mercato del lavoro che, come ho detto, sta svolgendo un ruolo critico perché molti servizi – che svolgono un ruolo importante nella nostra economia – sono ad alta intensità di manodopera e i salari, da questo punto di vista, giocano un ruolo fondamentale”.

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