• 29 Marzo 2024 15:38

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La battaglia di suor Rosemary contro la tratta delle schiave

Set 19, 2016

ASSISI – “Con il passare degli anni i miei sogni sono diventati sempre più grandi e le mie idee si sono chiarite. Ho imparato che se tieni i tuoi sogni per te, allora non si realizzeranno mai. Se invece li condividi con altre persone, si concretizzano. Se sogni in grande, si avverano grandi cose. Non smetterò mai di sognare in grande”.

C’è anche Rosemary Nyirumbe – religiosa ugandese che tutti i giorni lotta contro la violenza dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra), milizia che per anni ha seminato morte in Africa centrale – fra i leader religiosi, rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni presenti ad Assisi all’incontro internazionale ‘Sete di pace’ organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla diocesi e dai francescani di Assisi, trent’anni dopo il primo storico incontro a cui partecipò Karol Wojtyla.

Il dramma delle baby soldato. In un incontro in cui non mancano le vittime delle guerre nel mondo, suor Nyirumbe (nel 2007 “eroe dell’anno” per la Cnn, tra le cento persone più influenti al mondo per Time nel 2014, l’unico altro cattolico nella lista era papa Francesco), racconta a Repubblica del suo lavoro quotidiano per salvare le baby-soldato, ragazze sequestrate dell’Lra, brutalizzate e fatte schiave sessuali dei miliziani, le baby soldato cui è stata rubata ogni innocenza. Suor Rosemary, il prossimo febbraio, accompagnerà al Congresso Usa tre ex baby soldato: testimonieranno le violenze e i soprusi subiti dal Lra. Sulla testa di Joseph Kony pende ancora una taglia da 5 milioni di dollari, che lo fa uno dei malfattori più ricercati al mondo.

“Centomila minori schiavizzati”. Dice: “Sono trentamila i morti, centomila i minori schiavizzati come baby soldato, oltre due milioni i nostri profughi. In queste cifre si condensa la folle eredità del Lra, milizia che da anni semina morte in Africa centrale. Ma questi drammi non ci scoraggiano. Cerchiamo di praticare la nostra fede piuttosto che di limitarci a predicarla. E questo mi sembra anche un grande insegnamento che Assisi, e la presenza di Francesco qui, può portare: siamo qui per offrire esempi concreti di impegno per la pace, non altro”.

La pacifica battaglia di suo Rosemary. Con delicatezza e passione suor Rosemary conduce da anni una pacifica battaglia fatta di istruzione, lavoro e riscatto attraverso ciò che sa fare meglio e che insegna alle sue ragazze: cucire e cucinare. Con risultati straordinari. Nel libro “Cucire la speranza”, pubblicato recentemente da Emi, descrive i drammi della sua popolazione e la costante attività dedicata a ridare vita e dignità a migliaia di donne e di bambini. Un impegno che ha contagiato tanti volontari in tutto il mondo e ha coinvolto star del Nba, attrici e attore di Hollywood, come il premio Oscar Robert Whitaker.

I corsi di cucito di suor Rosemary. Per salvare e riscattare le ragazze “baby sodato” della Lra, suor Rosemary ha ideato dei corsi di cucito. Dice: “Ho fatto tesoro il suggerimento di un’amica. Ho raccolto le linguette delle lattine delle bibite e con queste ho ideato delle borse che riesco a vendere in tutto il mondo. Per ogni borsa ci vogliono almeno duemila linguette e tanta fatica. In America sono diventate quasi un oggetto di culto. A me questo aspetto però non interessa. Ho a cuore la possibilità di salvare più ragazze possibile dalla violenza. Un’idea di pace concreta, che non si ferma ad analizzare ma parte dai bisogni concreti”.

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