Tolleranza zero: con il nuovo Codice della Strada, il Governo lancia un messaggio a chi guida in stato di ebbrezza. L’inasprimento delle sanzioni ha già infiammato l’opinione pubblica, dividendola in due netti schieramenti. Nonostante la stretta, in molti si chiedono se ci siano strumenti affidabili per valutare autonomamente il proprio tasso alcolemico prima di mettersi al volante. Ed è qui che entra in scena Valerio Staffelli, storico inviato di Striscia la Notizia, pronto a fare chiarezza sui tanto pubblicizzati kit per l’alcoltest disponibili in commercio.
I prodotti, acquistabili in farmacia e spesso descritti come “equivalenti a quelli utilizzati dalle Forze dell’Ordine”, sono davvero efficaci? Oppure rappresentano un rischio, in quanto imprecisi? Per valutarne la qualità, Staffelli ha coinvolto alcuni volontari in prove comparative, affiancati dalle rilevazioni ufficiali delle Forze dell’Ordine.
Discrepanza nei valori: il servizio di Striscia
In particolare, le telecamere ritraggono una ragazza, che, sottoposta ai test delle Forze dell’Ordine, ha un valore di 0,1 g/l. Ora, viene il momento della verità: di stabilire se i kit fai da te diano lo stesso esito. A parità di condizioni, gli strumenti hanno restituito dati diversi, generando incertezza su quale fosse corretto. Ma c’è di più: i risultati ottenuti tendevano a sottostimare la reale quantità di alcol nel sangue, talvolta in maniera significativa. E se pensate sia un caso unico, vi sbagliate. Perché con i ganci successivi è accaduto lo stesso. Addirittura, a un soggetto con tasso ufficiale di 1,13 g/l un kit non ha indicato tracce di alcol.
Tali discrepanze sono tutt’altro che trascurabili: un dispositivo che non rileva anomalie potrebbe indurre a guidare in condizioni di rischio, con conseguenze potenzialmente gravi. Nel momento in cui Staffelli si è rivolto ai farmacisti, gli stessi che avevano “promosso” in precedenza i dispositivi portatili, hanno dichiarato di essere sorpresi. Non immaginavano fossero così scadenti e hanno promesso di discuterne con i grossisti. Comunque sia, si spera in un miglioramento immediato. Perché la sicurezza della strada deve costituire la priorità assoluta, e persino un individuo in buona fede potrebbe sottovalutare le sue condizioni.
La lezione da trarre
La lezione emersa dall’indagine è chiara: affidarsi a strumenti imprecisi può generare una falsa tranquillità. Le nuove regole introdotte dal Codice della Strada colpiscono duro: per neopatentati e professionisti il limite tollerato è pari a zero, mentre per gli altri le sanzioni diventano sempre più pesanti in caso di trasgressioni, come multe salate, reclusione in carcere e sospensione della patente.
Sui recidivi pende l’obbligo di installare un alcoltest ufficiale, che controlla il tasso alcolemico prima di avviare il veicolo. A ogni modo, è buona cosa assumere adottare un approccio responsabile prima di mettersi in viaggio. Le soluzioni alternative non mancano. Un esempio? Le wine bag – sacchetti sigillati per trasportare bottiglie aperte – cominciano a diffondersi pure qui da noi. E poi, c’è la possibilità di affidarsi a un taxi, ai mezzi pubblici o a un passaggio di un amico. Alla fine, la scelta più sicura è semplice: evitare di guidare dopo aver bevuto. La sicurezza viene prima di tutto.