il graffio del lunedì
I rossoneri a Torino giocano bene ma perdono, grazie a uno spunto di Dybala. Subentrato a un Ronaldo umiliato e offeso. Surreale la crisi della squadra di Ancelotti, mentre il Cagliari si code il momento magico
di Dario Ceccarelli
11 novembre 2019

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Ma perchè tanta crudeltà? E proprio col Milan già così carico di guai? Che regge quasi 80 minuti, gioca (quasi) meglio della Juventus e illude i suoi inossidabili tifosi. Tutto molto bello: ma poi arriva Dybala che con una meraviglia delle sue chiude la serata. Per giunta con un assist di Higuain, ex rossonero ripudiato per Piatek, il bomber polacco che non segna nemmeno con l’intercessione della Madonna nera di Cracovia.
Ronaldo umiliato e offeso
No, questa è cattiveria: accanimento puro. Se quando si gioca bene si perde, figurarsi quando si gioca male. Meglio beccarne subito quattro e togliersi il pensiero. Tanto si sa che la Juventus è di un altro pianeta. Anche quando gira a scartamento ridotto. Perfino la totale inutilità di Ronaldo non le fa un plissé. Sarri lo fa uscire per Dybala et voilà il gioco è fatto. L’unico che rosica è proprio Ronaldo: umiliato e offeso se ne va sbattendo la porta e tornandosene a casa senza salutar nessuno. Ma il Fenomeno è innocente, dicono i maligni: quelle era la sua controfigura. Una controfigura che comunque guadagna 30 milioni all0anno. Ronaldo ha un problemino al ginocchio, spiega Sarri con la coraggiosa pacatezza di chi sa di aver fatto la cosa giusta. Ma intanto il processo è avviato. Non è ancora un rinvio a giudizio perchè Ronaldo è pur sempre Ronaldo però il malumore serpeggia tra i tifosi bianconeri. Come piume al vento, gli umori del calcio sono sempre mobili. Soprattutto con gli idoli.
Melodramma Napoli
Dall’altare alla polvere, il passo è breve. Come si vede al Napoli di Ancelotti che, neppure due mesi fa, aveva fatto pelo e contropelo in Champions al Liverpool, vittorioso domenica anche contro il City di Maestro Guardiola. Dopo tanti osanna, spesso troppo celebrativi, ora Ronaldo si trova per la prima volta alla Juve a fare i conti con un periodo difficile. Il vento gira storto. E tutti si ricordano che non è più un ragazzino. Come? Non era l’uomo bionico? Una cosa è comunque certa: Sarri non farà sconti neppure a lui. Più (melo)drammatica, anche perchè a Napoli il calcio è sempre vissuto a doppia intensità, è l’incredibile corto circuito della squadra partenopea. Qui può succedere di tutto. Dopo il mesto pareggio con il Genoa, la squadra è uscita tra i fischi. La città è in ebollizione. Difficile capire chi abbia torto e chi ragione. La cosa assurda, dopo il ritiro voluto da De Laurentiis, e le contestazioni contro i giocatori (e anche contro Ancelotti), che adesso per la sosta delle nazionali tutto vada in cavalleria. Un «liberi tutti» ancora più surreale della crisi. Una bella «pausa di riflessione». Come succede nelle coppie in crisi.
Cagliari, momento magico
Mentre l’Inter, in un mix di sacro furore agonistico «contiano» supera anche lo scoglio del Verona, tenendo il passo della Juventus, va goduto fino in fondo il momento magico del Cagliari. Che asfaltando di gol la Fiorentina prosegue la sua marcia verso i nobili vertici della classifica. Uno spettacolo veder giocare la squadra di Rolando Maran dove perfino un «disperso» come Nainggolan è tornato in gran spolvero. Vero che la Fiorentina senza Ribery e con Chiesa deludente è poca cosa, però il Cagliari va col vento in poppa. La Sardegna, riassaporando gli antichi fasti, è in gran fermento. Proprio pochi giorni fa Gigi Riva ha festeggiato il suo 75esimo compleanno. Modo migliore non ci poteva essere.