• 31 Gennaio 2025 16:52

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Jovanotti in Vaticano: “A Sanremo arriverò con una sorpresa”. Gaza? “Non trovo nemmeno le parole”

Gen 31, 2025

AGI – “Per Sanremo sto preparando una bella sorpresa che ha a che fare con la passione della musica”. Così Jovanotti, a margine di una conferenza stampa in Vaticano, riguardo alla sua partecipazione all’Ariston nella prima giornata. A chi gli domandava qualche anticipazione, il musicista ha confessato: “Non la so nemmeno io, ci sto lavorando giorno per giorno. È molto spettacolare, mi hanno dato carta bianca“.

Nella prima serata del Festival di Sanremo, il duetto tra la cantante israeliana Noa la cantante palestinese Mira Awad, “forse non fermerà la guerra ma sicuramente pianterà un seme” di speranza ha poi proseguito. “Queste cose nella musica continuano ad accadere, le guardo con speranza”, ha sottolineato l’artista che poi scherzando ha aggiunto: “Nella musica succedono cose che voi umani…”. La musica “ha questo potere, l’ha sempre avuto”.

A chi gli chiedeva se avesse pensato a una canzone sulla situazione in Medio Oriente, come quando nel 1999 insieme a Ligabue e a Piero Pelù, scrisse “Il mio nome è mai più”, contro la guerra nell’ex Jugoslavia spiega: “Di fronte a tanta tragedia io non riesco a essere altro che silenzioso, mi sento impreparato, non ho gli strumenti. È talmente impensabile, inconcepibile per me che muoiano dei bambini in un bombardamento che non riesco neanche a portare alla parola la tragedia che sento dentro da essere umano”. “La canzone forse non è più un contenitore di informazione, ci sono altri contenitori più efficaci, più rapidi”, ha sottolineato Jovanotti che ha aggiunto: “La canzone rimane uno strumento poetico. Credo nella forza dell’emozione, della poesia ma soprattutto credo anche nell’inadeguatezza, nel mio caso personale, di assumermi dei ruoli che non mi spettano perché sarei impreparato”. “Questa cosa non riesco ad affrontarla. È un materiale che ci metto le mano e mi sfugge, mi scotta, mi fa paura – ha proseguito -. Evito con tutto me stesso di partecipare a un gioco di tifoserie e rimango uno spettatore avvilito, impotente e impreparato soprattutto perché non rientra nelle cose che io riesco a concepire”. 

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