• 7 Ottobre 2024 2:22

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Jeep Grand Cherokee, la versione dei Carabinieri per missioni rischiose

Lug 30, 2024

Nel cuore dell’azione, dove la sicurezza incontra la performance, troviamo la Jeep Grand Cherokee, un’icona dell’off-road che ha trovato una nuova casa all’interno del parco auto dell’Arma dei Carabinieri. Dal 2018, questi SUV americani, personalizzati ad hoc in base alle esigenze delle Forze dell’Ordine, prestano servizio lungo l’intero territorio nazionale. Le rinomate caratteristiche di sicurezza e performance non avevano lasciato indifferenti le istituzioni, che ne continuano tuttora a usufruire.

Pronti ad affrontare ogni ostacolo

Parte di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) al momento dell’operazione, il marchio Jeep gode di un’ottima fama nel mondo, anche in Italia. Nonostante il Belpaese pulluli di realtà locali di gran valore, un buon novero di utenti predilige l’azienda a stelle e strisce. Ciò poiché le riconosce uno stile ricercato, distinto dalla massa, nonché una solidità con pochi eguali.

Ciascuna Jeep Grand Cherokee delle Forze dell’Ordine costituisce un laboratorio su ruote. Realizzate con somma maestria artigianale, le vetture, degli Sport Utility di alto profilo, diventano delle fortezze mobili, capaci di proteggere gli operatori da varie minacce. Il sistema di comunicazione Odino, integrato a bordo, consente di collegarsi in tempo reale con le centrali operativi, a garanzia di una risposta rapida ed efficiente a qualsiasi evenienza. Inoltre, le sospensioni rinforzate assicurano una guida sicura e confortevole pure su terreni più impervi.

I pregi riconosciuti al produttore vengono, in definitiva, elevati alla massima potenza. Istruiti a dovere sulle caratteristiche specifiche da conferire al mezzo, i tecnici hanno curato ogni minimo dettaglio e il risultato finale parla da sé.

Forza, resilienza e professionalità

Al di là dell’essere un mezzo di trasporto, la Jeep Grand Cherokee incarna forza, resilienza e professionalità. È il veicolo scelto per affrontare le missioni più delicate, in cui l’incolumità dei cittadini potrebbe essere messa in serio pericolo. A sei anni dall’ingresso nel parco macchine delle autorità, la Jeep Grand Cherokee rimane un punto fermo della flotta. Sul quanto sarà lunga la permanenza nessuno può affermarlo con assoluta certezza. Di fatto, finché sarà possibile verrà attinto dal potenziale di un esemplare capace di incutere una certa soggezione.

Dalle linee muscolose, la Grand Cherokee sfoggia uno sguardo “cattivo”, segno di personalità da vendere e in termini tecnologici riesce a difendersi abbastanza bene. Poi, chiaro, rapportarla alle ultimissime uscite in commercio sarebbe ingeneroso, perché nell’hi-tech le migliorie proseguono.

A livello di protezione, l’Unione Europea ha peraltro sancito da poco l’obbligo di introdurre alcuni sistemi ausiliari, tipo il limitatore automatico di velocità, nelle vetture in uscita dalla catena di montaggio. La direttiva, in vigore dal mese di luglio del 2024, rientra in un piano di maggiore respiro, che vede, come ultimo obiettivo, l’azzeramento delle vittime stradali entro il 2050.

In merito alla Jeep Grand Cherokee qui analizzata, l’appeal dipende dall’ottimo assortimento selezionato, valorizzato da dotazioni su misura, definite a seconda dei bisogni reali dei Carabinieri. In confronto a una proposta canonica, presente nelle concessionarie, ha degli assi nella manica. Il sodalizio funge da prova di come il settore privato e quello pubblico possano muoversi sullo stesso fronte per tagliare dei traguardi condivisi da ambo le parti.

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