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Italrugby ospite degli inglesi nello stadio da 10 milioni di sterline a partita

Mar 9, 2019

Potr anche perdere sul proprio campo l’Inghilterra – cosa che peraltro avviene di rado, e mai avvenuta con l’Italia – ma dal punto di vista finanziario ogni match interno un successo per la Rugby football union (Rfu), la pi antica federazione rugbystica del mondo. Lo stadio di Twickenham assicura introiti eccezionali soprattutto quando gioca la Nazionale in maglia bianca, con relativo

tutto esaurito da 82mila spettatori: si parla di una media di 10-12 milioni (di sterline) per una partita che si disputa nell’impianto londinese, di propriet della stessa Rfu. E d’altronde altri eventi contribuiscono ad arricchire le casse federali: dallo storico Varsity Match di dicembre tra le Universit di Oxford e Cambridge al London Sevens, torneo di rugby a 7 che rientra nel circuito delle World series e nell’arco di due giornate attira oltre 80mila paganti.

I numeri del rugby inglese

La macchina del business funziona a pieni giri. In una stagione relativamente “magra”, come quella certificata dal bilancio 2017/2018, la Rfu ha fatturato 172 milioni di sterline, oltre il quadruplo del giro d’affari della Federazione italiana. E, alla pari con i diritti tv, sul gradino pi alto del podio delle entrate c’ la voce Caterina & Hospitality, legata da un lato all’accoglienza di ospiti vip in occasione

delle partite, con pacchetti che talvolta arrivano a sfiorare il costo di 1.200 sterline a persona, e dall’altra all’incasso dei tanti bar disseminati nello stadio. Le due “poste” valgono 41,2 milioni a testa, costituendo da sole quai la met dell’intero bilancio. I biglietti venduti valgono 29,9 milioni, gli apporti degli sponsor 29,1 milioni. Ma Twickenham raccoglie anche altri proventi di rilievo. Dal Museo del rugby, dal negozio che la punta di diamante di un merchandising che frutta 4,5 milioni, addirittura da un Marriott Hotel (156 stanze, alcune con vista sul terreno di gioco) e da un Virgin health club che portano rispettivamente 6,2 e 3,7 milioni.

L’incontro di sabato 9 marzo alle 17.45 su DMax

L’Italia torna nella cattedrale dell’ovale con l’intento di giocare al meglio delle sue possibilit contro l’Inghilterra. Se ci riuscisse – grazie a una prova consistente in mischia e in difesa, magari con il contorno di qualche guizzo offensivo – potrebbero venirne fuori una sconfitta accettabile e qualche

progresso da spendere in vista del match casalingo di chiusura contro la Francia. Di pi non si pu obiettivamente chiedere a una squadra che rispetto all’incontro con l’Irlanda vede tre variazioni nel XV titolare: in terza linea tornano capitan Parisse e Negri, ed escono Mband e Tuivaiti, mentre il tallonatore sar Bigi, con Ghiraldini in panchina. Cinque i cambi nelle file inglesi e il risultato una squadra che appare ancora pi fisica del solito, almeno nei trequarti.

L’Inghilterra conta a fare punteggio pieno nei due ultimi incontri, in casa con Italia e Scozia. Se ci riuscisse, annullerebbe le ambizioni da primo posto dell’Irlanda e rimarrebbe l’unica contendente del Galles, che in casa degli scozzesi deve vincere per mantenere il primato.

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