MILANO – Italo punta verso Piazza Affari. E lo fa in fretta, rivolgendosi ai soli investitori istituzionali, per raggiungere la destinazione nel giro di un mese ed evitare il possibile intralcio di elezioni quanto mai incerte, col carico di dubbi che si portano dietro per gli investitori.
La società dei treni ad alta velocità, in concorrenza con i Frecciarossa di Trenitalia (Fs), ha presentato oggi l’attesa domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. Come da prassi, ha anche inviato alla Consob, l’Autorità che vigila sui mercati finanziari, i documenti che descrivono l’operazione ai potenziali investitori, perché siano vagliati e quindi ricevano il via libera alla pubblicazione. Prospetti che seguono il documento di registrazione, già depositato presso la Consob a metà dicembre, e che nel loro insieme costituiscono il prospetto di quotazione.
La nota indica anche il calndario previsto dal management: si punta a completare la quotazione di Italo entro il prossimo febbraio, “compatibilmente con le condizioni di mercato e subordinatamente al rilascio del provvedimento di ammissione a quotazione da parte di Borsa Italiana e all’approvazione del Prospetto da parte di Consob”.
Nell’ottobre scorso, quando la flotta di Italo si era ampliata con nuovi Pendolini, il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva parlato della quotazione come una ipotesi “che dovrà garantire risorse per lo sviluppo”. La nota odierna spiega che il collocamento avverrà attraverso la cessione di azioni da parte di “alcuni dei principali azionisti” della società, con l’obiettivo di creare un flottante pari al 35-40% del capitale. L’offerta è rivolta solo agli investitori istituzionali e prevede una cosiddetta opzione greenshoe – ovvero la possibilità di ampliare l’offerta di azioni, qualora la domanda fosse sostenuta – fino a un ulteriore 15% del numero di azioni in vendita.
Gli azionisti attuali sono Intesa Sanpaolo (con il 19,2%), Diego Della Valle (17,4%), Generali (14,6%), Peninsula Capital (12,8%), Luca Cordero di Montezemolo (12,4%), Gianni Punzo (8%), Isabella Seragnoli (5,8%), Flavio Cattaneo (5,1% inclusa partecipazione indiretta), Alberto Bombassei (4,9%). Secondo le voci di mercato, non ci sarebbe l’intenzione di uscire dalla compagine azionaria da parte dei principali soci, durante la quotazione, ma di ridurre la propria presenza. Banca IMI (che è proprio di Intesa Sanpaolo, primo azionista di Italo), Barclays, Credit Suisse e Goldman Sachs International sono i Joint Global Coordinators e Bookrunners dell’operazione, UniCredit Corporate & Investment Banking è Bookrunner e Sponsor per la quotazione. La consulenza finanziaria è affidata a Rothschild Global Advisory.
Italo è reduce da un bilancio 2017 con numeri in crescita. Nell’occasione, anticipando la quotazione per la soddisfazione del portafoglio degli azionisti, la società ha deciso di staccare un dividendo da 30 milioni ai soci (su 33,8 di utili) e per i prossimi anni ha già messo in agenda una politica di distribuzione dei dividendi tra il 50 e il 70% dei risultati netti.