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Gli Stati Uniti alzano al massimo l’allarme verso le zone colpite da coronavirus; Venezia e Milano le città più visitate dagli americani dopo Roma
di Enrico Bronzo
1 marzo 2020

4′ di lettura
Sabato 29 febbraio gli Stati Uniti hanno alzato ulteriormente l’allarme, con il vicepresidente Mike Pence, portando al massimo il livello di allerta da 3 a 4 per i viaggi nelle zone più colpite dal coronavirus in Italia e in Corea del sud.
Tradotto: se finora il consiglio era di evitare i viaggi non necessari ora è un perentorio “do not travel” (non viaggiare), nei focolai dell’epidemia nel nostro Paese. Come già deciso per la Cina. American Airlines ha sospeso i voli da e per Milano fino al 24 aprile 2020, Delta Air Lines fino al 1° maggio 2020. La concorrente United Airlines non ha fatto altrettanto.
I dati 2018
Gli Stati Uniti, con una crescita del 14,9% rispetto al 2017, salgono al secondo posto tra le presenze, dopo la Germania, nella classifica per nazionalità dei clienti stranieri. Sono alcuni dei dati contenuti nel Report statistico dell’Istat sul movimento turistico in Italia nel 2018. Da clienti esteri corrispondono nel complesso circa 182 milioni di presenze.
Il confronto
Presenze turistiche per nazione nel 2018:
1 Germania 58.645.390
2 Stati Uniti 14.546.868 ((+1,9 milioni, +14,9%)
3 Francia 14.197.976
4 Regno Unito 14.043.501
5 Paesi Bassi 11.037.222
Sul podio Roma, Venezia e Milano
Roma si conferma la principale destinazione con circa 29 milioni di presenze (6,8% del totale nazionale; 4,1% della clientela nazionale e 9,4% di quella estera). Venezia guadagna un posto in graduatoria e affianca al secondo posto Milano (entrambe con 12,1 milioni di presenze circa, pari al 2,8% di quote sul totale nazionale).