• 6 Dicembre 2025 4:26

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Italia-Israele, clima teso a Udine. Gattuso: “Non si respira una bella aria”

Ott 7, 2025

AGI – Sale l’allerta a una settimana da Italia-Israele in programma martedì 14 ottobre a Udine, tra timori per le manifestazioni Pro Pal e il rischio di attentati. Lo stadio Bluenergy sarà in larga parte vuoto: soltanto 4mila i biglietti venduti a fronte di una capienza cinque volte maggiore. È il segnale che, tra la paura di disordini e la volontà di boicottare una sfida che pure potrebbe essere decisiva per la qualificazione degli azzurri ai mondiali del 2026, in molti hanno rinunciato a tifare per la Nazionale.

“Ai miei giocatori”, ha spiegato il ct Rino Gattuso, “non farò alcun messaggio speciale se non lavorare bene e cercare di non farsi influenzare da tutto ciò che viene fuori”.

Non si respira una bella aria, le pressioni sono tante“, ha ammesso, “ed è un dato di fatto che a Udine ci sarà pochissima gente: la capisco e comprendo la preoccupazione, come ho già detto più volte mi fa male al cuore vedere quanto sta accadendo però noi questa partita dobbiamo giocarla sennò perdiamo 3-0. Ci saranno 5000 persone dentro lo stadio e 10.000 fuori, avremmo preferito un clima diverso, come quello respirato a Bergamo un mese fa”.

 

Le autorità italiane sono al lavoro per garantire ai calciatori israeliani un’accoglienza sicura ma discreta: la nazionale ospite sarà protetta anche da agenti del Mossad fin dall’arrivo blindato all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e durante il trasferimento diretto in una struttura segreta. Il sindaco della città friulana, Alberto Felice De Toni, aveva chiesto ufficialmente il rinvio del match ma la proposta non è stata nemmeno valutata dalla Fifa. 

AGI – Sale l’allerta a una settimana da Italia-Israele in programma martedì 14 ottobre a Udine, tra timori per le manifestazioni Pro Pal e il rischio di attentati. Lo stadio Bluenergy sarà in larga parte vuoto: soltanto 4mila i biglietti venduti a fronte di una capienza cinque volte maggiore. È il segnale che, tra la paura di disordini e la volontà di boicottare una sfida che pure potrebbe essere decisiva per la qualificazione degli azzurri ai mondiali del 2026, in molti hanno rinunciato a tifare per la Nazionale.
“Ai miei giocatori”, ha spiegato il ct Rino Gattuso, “non farò alcun messaggio speciale se non lavorare bene e cercare di non farsi influenzare da tutto ciò che viene fuori”.
“Non si respira una bella aria, le pressioni sono tante”, ha ammesso, “ed è un dato di fatto che a Udine ci sarà pochissima gente: la capisco e comprendo la preoccupazione, come ho già detto più volte mi fa male al cuore vedere quanto sta accadendo però noi questa partita dobbiamo giocarla sennò perdiamo 3-0. Ci saranno 5000 persone dentro lo stadio e 10.000 fuori, avremmo preferito un clima diverso, come quello respirato a Bergamo un mese fa”.
 
Le autorità italiane sono al lavoro per garantire ai calciatori israeliani un’accoglienza sicura ma discreta: la nazionale ospite sarà protetta anche da agenti del Mossad fin dall’arrivo blindato all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e durante il trasferimento diretto in una struttura segreta. Il sindaco della città friulana, Alberto Felice De Toni, aveva chiesto ufficialmente il rinvio del match ma la proposta non è stata nemmeno valutata dalla Fifa. 

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