MILANO – Industria italiana in prima fila per la realizzazione del mini-shuttle europeo Space Rider: Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) e Avio hanno firmato con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) un contratto da 167 milioni di euro per lo sviluppo di quello che sarà il primo sistema europeo di trasporto automatizzato e riutilizzabile per missioni senza equipaggio, che permetterà accesso e ritorno di routine dall’orbita terrestre bassa.
Grande quanto due minivan, sarà lanciato col nuovo razzo Vega C light nel 2023: resterà in orbita due mesi, ospitando a bordo vari esperimenti scientifici, per poi rientrare nell’atmosfera e atterrare con una precisione di 150 metri, pronto a essere riusato fino a sei volte.
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Thales Alenia Space, alla guida di un consorzio di imprese, università e centri di ricerca europei, è responsabile per lo sviluppo del modulo di rientro, parte essenziale del veicolo che raccoglie l’eredità di IXV, la navetta sperimentale realizzata in Italia e testata nel 2015 con il sostegno dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Avio è invece responsabile dello sviluppo del sistema propulsivo e del modulo di servizio espandibile.
Space Rider sarà lanciato nello spazio a bordo del lanciatore Vega C, sviluppato da Avio per l’Esa. “Space Rider aprirà la strada all’Europa per un uso più accessibile, agile e indipendente dello spazio in orbita bassa”, commenta Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. “Space Rider – aggiunge Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio – è un sistema unico al mondo che espande le capacità e gli impieghi del lanciatore Vega anche nelle attività di missioni orbitali estese nel tempo e nel rientro dallo spazio”.
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Oltre al contratto con Thales Alenia Space e Avio, a Palazzo Chigi l’Esa ha siglato anche un secondo contratto con Altec (Thales Alenia Space 63,75% e Asi 36,25%) e Telespazio (Leonardo 67% e Thales 33%) per la gestione del segmento di Terra e delle operazioni della missione Space Rider. Altec è responsabile della gestione degli esperimenti scientifici e tecnologici a bordo del veicolo durante la fase di missione nominale, e sarà responsabile di gestire la fase di missione relativa al rientro atmosferico del veicolo.
Telespazio è responsabile delle attività di sviluppo, integrazione e validazione del VCC-OC (Vehicle Control Centre-Operations Control) e dello sviluppo, validazione ed esecuzione delle operazioni di volo. Inoltre, Telespazio sarà responsabile della realizzazione e della gestione della rete di stazioni a terra. Tutte le operazioni di volo saranno gestite dal Centro spaziale del Fucino.
“L’Italia si è fatta promotrice di questo progetto sin dall’inizio, e come Governo ci siamo impegnati a promuovere il programma raccogliendo le adesioni di molti altri Paesi. Quello di oggi è un traguardo importante perché con Space Rider l’Europa fornisce una risposta forte e ambiziosa, all’altezza delle sfide della New Space Economy”, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.