AGI – È arrivata su Instagram la risposta di Ademola Lookman, attaccante dell’Atalanta, al suo allenatore, Gian Piero Gasperini, che lo aveva accusato di aver deciso autonomamente di tirare il rigore contro il Bruges nel ritorno dei playoff di Champions League. L’errore dal dischetto del calciatore avrebbe contribuito all’eliminazione della squadra orobica. “Mi rattrista dover scrivere questo comunicato in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere preso di mira in questo modo non solo mi ferisce, ma è anche molto irrispettoso, soprattutto per il faticoso lavoro e l’impegno che ho sempre messo ogni giorno per portare il mio contributo al successo del club e dei fantastici tifosi bergamaschi”.
Parole dure, quelle di Lookman, che aggiunge: “A dire il vero ho dovuto affrontare momenti difficili durante il mio soggiorno qui. Della maggior parte di questi non ho mai voluto parlare perché credo che la squadra debba sempre essere protetta e debba venire prima di tutto. Tutto ciò fa sì che quello è successo ieri sera diventi ancora più doloroso. Come squadra, soffriamo insieme ai nostri tifosi per il risultato (della partita con il Bruges, ndr). Durante la partita il rigorista designato mi ha detto di calciare il rigore. E per aiutare la squadra mi sono preso la responsabilità di farlo. La vita è fatta di sfida e della qualità di riuscire a trasformare il dolore in forza. E io continuerò a farlo”.
Le parole di Gasperini
Ai microfoni dei media, Gasperini aveva commentato la decisione di Lookman di calciare il rigore che poteva riaprire il discorso qualificazione. “Lookman è un giocatore fondamentale, ora non avendo più altri impegni a metà settimana anche altri devono recuperare la migliore condizione. Ma il rigore non doveva tirarlo lui”. Ma non solo. L’allenatore piemontese aveva usato parole molto forti. “Calcia male e con bassa percentuale anche in allenamento. I rigoristi erano De Ketelaere e Retegui. Capisco che fosse in fiducia per la rete ma non è stato un bel gesto”, spiega il tecnico nerazzurro.
AGI – È arrivata su Instagram la risposta di Ademola Lookman, attaccante dell’Atalanta, al suo allenatore, Gian Piero Gasperini, che lo aveva accusato di aver deciso autonomamente di tirare il rigore contro il Bruges nel ritorno dei playoff di Champions League. L’errore dal dischetto del calciatore avrebbe contribuito all’eliminazione della squadra orobica. “Mi rattrista dover scrivere questo comunicato in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere preso di mira in questo modo non solo mi ferisce, ma è anche molto irrispettoso, soprattutto per il faticoso lavoro e l’impegno che ho sempre messo ogni giorno per portare il mio contributo al successo del club e dei fantastici tifosi bergamaschi”.
Parole dure, quelle di Lookman, che aggiunge: “A dire il vero ho dovuto affrontare momenti difficili durante il mio soggiorno qui. Della maggior parte di questi non ho mai voluto parlare perché credo che la squadra debba sempre essere protetta e debba venire prima di tutto. Tutto ciò fa sì che quello è successo ieri sera diventi ancora più doloroso. Come squadra, soffriamo insieme ai nostri tifosi per il risultato (della partita con il Bruges, ndr). Durante la partita il rigorista designato mi ha detto di calciare il rigore. E per aiutare la squadra mi sono preso la responsabilità di farlo. La vita è fatta di sfida e della qualità di riuscire a trasformare il dolore in forza. E io continuerò a farlo”.
Le parole di Gasperini
Ai microfoni dei media, Gasperini aveva commentato la decisione di Lookman di calciare il rigore che poteva riaprire il discorso qualificazione. “Lookman è un giocatore fondamentale, ora non avendo più altri impegni a metà settimana anche altri devono recuperare la migliore condizione. Ma il rigore non doveva tirarlo lui”. Ma non solo. L’allenatore piemontese aveva usato parole molto forti. “Calcia male e con bassa percentuale anche in allenamento. I rigoristi erano De Ketelaere e Retegui. Capisco che fosse in fiducia per la rete ma non è stato un bel gesto”, spiega il tecnico nerazzurro.