Un coro di critiche ha accolto l’operazione Usa: il portavoce militare del primo ministro uscente iracheno, Abel Abdel Mahdi, ha condannato la violazione della sovranit irachena da parte degli Stati Uniti, mentre un’altra potente fazione pro-Teheran, Assaib Ahl al-Haq, ha invocato l’espulsione dall’Iraq degli americani, divenuti un peso per lo Stato iracheno e una fonte di minaccia contro le nostre forze. Dura condanna arrivata anche da Teheran che ha definito l’aggressione militare Usa contro il suolo iracheno e le forze irachene un chiaro esempio di terrorismo; dallo Yemen le milizie sciite Houthi hanno ribadito la loro opposizione contro il progetto di Washington nella regione, esortando tutte le forze e i partiti iracheni a unirsi contro una grave minaccia nel loro Paese. I raid sono stati condannati anche da Mosca, dopo che il Cremlino ha informato di non esserne stato messo a parte.