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iPhone 7 spinge la trimestrale di Apple sopra le aspettative, ma la grossa sorpresa sono i servizi – International Business Times Italia

Feb 1, 2017

Apple ha demolito qualsiasi preoccupazione che i suoi iPhone non siano più il motore finanziario di un tempo. Nell’ultimo trimestre, non solo Apple ha venduto più smartphone che nel 2015 (78,3 milioni) ma ha anche superato le aspettative degli analisti e incrementato il fatturato della divisione Servizi (in crescita del 18%). Il suo business hardware resta solido e i pezzi che ha disposto sul tavolo con software come Apple Music, iCloud e App Store ora si uniscono in un fatturato in crescita.

Nulla che possa essere paragonato agli oltre 54 miliardi generati dalle vendite degli iPhone, cresciuti del 5% rispetto al 2015 a discapito delle critiche rivolte all’ultima generazione (come l’addio al jack delle cuffie). Ciononostante, la dirigenza di Cupertino, con l’amministratore delegato Tim Cook in prima fila, ritiene che la divisione Servizi possa crescere fino a poter essere affiancata a una delle aziende dell’elenco Fortune 100 – ossia le società statunitensi di maggiore capitalizzazione secondo Fortune – già entro la fine del 2017. Nell’ultimo trimestre 2016 ha registrato un fatturato di 7,2 miliardi di dollari, poche centinaia di milioni di dollari meno dei computer Mac.

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“Il fatturato derivante dai servizi è cresciuto fortemente rispetto allo scorso anno, trainato dalle attività record registrate dai clienti sull’App Store; siamo inoltre particolarmente entusiasti dei prodotti della nostra pipeline” ha commentato Cook.

A livello hardware, il grosso è rappresentato da iPhone 7 perché, cercando altrove, si trovano segnali meno confortanti. A ogni trimestre appare sempre più evidente che, nel contesto di un mercato tablet in rallentamento, iPad Pro non sia riuscito a destare grande interesse tra il pubblico. Come c’era da aspettarsi, durante la stagione natalizia le vendite della gamma sono migliorate rispetto a settembre (+41%) ma confrontando i dati commerciali con quelli dell’anno precedente, la prestazione è in calo del 19%.

Praticamente stabili invece i Mac, che hanno registrato oltre 7 miliardi di dollari di ricavi. In calo invece la divisione “Altri prodotti”, che include Apple Watch, iPod e le recenti cuffie wireless AirPods. Rispetto al 2015 il fatturato è sceso dell’8%, ma al solito l’azienda di Cupertino non ha snocciolato i dati di vendita.

AppleFatturato in crescite, vendite iPhone solide e servizi in miglioramento. E gli azionisti sono contenti REUTERS/Charles Platiau

Analizzando invece i mercati di vendita, si nota subito la prestazione in calo in Cina, dove il fatturato è sceso del 12%. E’ l’unica regione tra quelle elencate da Apple dove è stato registrato un segno negativo. Allo stesso tempo, la Cina resta un mercato fondamentale considerando che, da sola, supera Giappone e il resto dall’Asia Pacifico messo insieme, e che resta dietro all’Europa di due miliardi di dollari. Le Americhe si riconfermano il cuore del fatturato, con 32 miliardi di dollari registrati tra ottobre e dicembre 2016.

Apple ha bisogno di diversificarsi? Sì, assolutamente, come ne ha bisogno Google e come sembra aver fatto Microsoft tra cloud e servizi. Ma l’arma più affilata della società, iPhone, è ancora uno strumento incredibile di profitti e le indiscrezioni riguardanti la prossima generazione spingono l’idea che la società voglia commercializzare la più grande rivoluzione al suo “melafonino” dai tempi di iPhone 4.

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