• 20 Settembre 2024 4:53

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iPhone 10 anni, leggiamo il futuro agli smartphone – La Repubblica

Gen 9, 2017

ESATTAMENTE dieci anni fa veniva presentato da Steve Jobs il primo iPhone. Era ancora un telefono, con molte funzioni nuove. Oggi l’iPhone è un terminale digitale che noi usiamo principalmente per le altre funzioni che offre, la parte “smart” è decisamente più rilevante della parte “phone”. E se la parte telefonica resterà sostanzialmente invariata, la parte “intelligente” arriverà certamente “dove nessuno è arrivato prima”, le funzioni si moltiplicheranno e le macchine che avremo in tasca ci permetteranno cose che oggi nemmeno immaginiamo. C’è chi ha pensato, e noi tra loro, che la tecnologia degli smartphone fosse ormai matura e che i miglioramenti potessero essere soltanto incrementali ma non rivoluzionari. Ma a pensarci bene non è così. Più usiamo i nostri smartphone e più vorremmo che fossero più utili, in grado di fare molte altre cose, visto che già ne fanno parecchie. E così sarà, lo smartphone del futuro ingloberà molte altre funzioni, diventerà sempre di più il centro della nostra esistenza digitale, fino a quando, come ovvio che sia, non verrà sostituito da altre macchine in grado di fare di più e di meglio. Nel frattempo alcuni cambiamenti sono già in atto, alcune funzioni sono già arrivate e miglioreranno, altre stanno per arrivare, alcune subito, per altre ci vorrà tempo, alcune sono solo ipotesi ma ne vedremo i primi risultati, aspettando il futuro.

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Realtà Aumentata

Alcune tecnologie sono già tra noi, ma sono soltanto nella loro infanzia. Ad esempio l’uso della realtà aumentata è destinato a crescere. I tentativi nel passato sono stati molti, ed alcuni anche ben riusciti come quelli di Nokia con la sua bellissima app “City Lens” che aumentava la realtà vista dai Lumia con informazioni sui luoghi, i ristoranti, i musei e altro ancora. Ma il mondo post-Pokémon go, l’applicazione che ha usato la realtà aumentata in maniera più divertente e virale, vedrà il moltiplicarsi di funzioni di questo genere, integrando quello che già era possibile con i Google Glass ad esempio e portandola a livelli tecnologicamente superiori, tramite il miglioramento del riconoscimento visivo dei luoghi e degli oggetti e non solo l’integrazione con le mappe. Poter inquadrare una fermata dell’autobus e avere informazioni sui mezzi in arrivo e le loro destinazioni. Poter inquadrare un monumento e ricevere informazioni, uno stadio e sapere come va la partita, un televisore e avere la programmazione, una verdura e avere delle ricette. Fantascienza? Non proprio.

Schermi

E’ il territorio delle innovazioni più possibili, perché le tecnologie sono in gran parte già disponibili. L’acronimo chiave, per ora, è Oled, ovvero Organic Light Emitting Diode, diodo organico a emissione di luce, tecnologia già presente in diversi smartphone, soprattutto quelli Samsung. Ma che Apple potrebbe presto integrare nei suoi iPhone. L’Oled porta una serie di evidenti vantaggi, sia nel consumo energetico che nella luminosità ma, più di tutto, è interessante la possibilità di curvare lo schermo. E questo ci porta verso il futuro, quello più vicino, che potrebbe vedere l’arrivo di device con schermi pieghevoli, utilissimi per chi vuole portare lo smartphone in tasca ma, quando serve, avere uno schermo ben più grande a disposizione. Ma prima potrebbero arrivare le cover che si aprono e raddoppiano o triplicano lo schermo, rendendo sostanzialmente inutili i tablet di piccole dimensioni. E forse gli schermi deformabili. In futuro le tecnologie già usate da Sony e Lg per gli schermi dei loro televisori, schermi che “suonano” direttamente, potrebbero essere miniaturizzate e usate negli smartphone per migliorare radicalmente l’audio e sostituire gli odierni speaker che colleghiamo ai cellulari per ascoltare musica. Pulire gli schermi dalle impronte delle dita sarà inutile, perché i prossimi schermi saranno anche autopulenti, in grado di imitare le capacità idrorepellenti di alcuni sistemi naturali, facendo scivolare via acqua, polvere e grasso.Batterie

Ogni ipotesi sul futuro degli smartphone, delle loro evoluzioni possibili, si scontra con il problema dei problemi, ovvero il consumo di energia e, quindi, la durata delle batteria. Anche in questo campo i miglioramenti sono costanti e vedremo certamente arrivare batterie più piccole e durature. Ma non è ancora in vista una soluzione definitiva. Nel frattempo c’è chi comunque pensa a come farci ricaricare lo smartphone quando siamo lontani da una presa elettrica. Le ricariche portatili diventano sempre più potenti ma hanno il difetto di occupare spazio in tasca o in borsa, ecco quindi che le due ipotesi in campo restano quelle delle batterie solari, utili però solo per chi lavora all’aperto o è in zone con una metereologia favorevole, e quella, più interessante, dell’energia cinetica, ovvero la possibilità della ricarica attraverso il movimento.

Comandi vocali

L’evoluzione definitiva avverrà quando non useremo più nemmeno lo schermo per interagire con il nostro smartphone e ci limiteremo a parlare, con i comandi vocali. Siamo già ad un buon livello di interazione con Siri, Cortana, Google Now, Alexa e S Voice, ma anche qui le possibilità di crescita sono davvero enormi. Attualmente gli smarpthone comprendono un set di comandi che, nonostante sia in constante crescita, è ancora limitato e, soprattutto, è difficile che la macchina comprenda compiutamente il linguaggio parlato, frasi dette non in maniera standard, anche se Siri è quello che si avvicina di più a questa modalità. E per il futuro la sua integrazione con l’HomeKit, i CarPlay e l’Health Kit porterà noi a sembrare dei matti pronti a parlare con Siri entrando in casa per accendere le luci o il riscaldamento, quando siamo alla guida della macchina per sapere se ci siamo persi o dove fare benzina e quando vorremo misurare la pressione mentre siamo in tram.

Emotività

Le evoluzioni degli assistenti vocali portano dritto all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei nostri smartphone. Già ora i nostri device usano forme di intelligenza artificiale, l’app fotografica dell’iPhone con iOS10 effettua undici milioni di calcoli per individuare chi c’è in una foto e di che umore è. L’ultima versione dell’app Aipoly usa una base di intelligenza artificiale per aiutare i non vedenti a individuare oggetti, segnali, animali e molto altro, ripetendo vocalmente i nomi di ciò che inquadra nello schermo. E moltissime altre app si trasformeranno in app animate dall’intelligenza artificiale. Il passo finale sarà quello dell’emotività, dello smartphone in grado di dialogare con noi reagendo emotivamente ai nostri gesti, ai nostri sguardi, alle nostre parole.

Riconoscimento “olfattivo”

Integrando le nanotecnologie gli smartphone del futuro potranno analizzare l’aria, identificando le componenti e l’inquinamento, ma anche riconoscere un piatto cucinato o profumi.

Proiettori incorporati

In prospettiva gli smartphone del futuro dopo ad aver contribuito alla scomparsa di molti altri device inglobandone le funzioni, si orienteranno verso la smaterializzazione degli schermi tv. La tv via Internet e on demand è già una realtà molto diffusa, e in molti la usano tramite i terminali mobili, collegandoli via bluetooth, o Chromecast o airplay nel caso degli iPhone. Il prossimo passo sarà quindi l’integrazione definitiva dei proiettori negli smartphone. Certo, ci sono già modelli con proiettori, e da diversi anni, ma ancora nessuno è riuscito a dare la luminosità necessaria a sostituire un televisore. Ma i proiettori potrebbero servire a fare qualcosa di più e di meglio, ovvero creare immagini olografiche. Come in “Guerre stellari” o in “Minority Report” potremmo avere in tasca device in grado di far vivere immagini in movimento di oggetti e persone. Immaginate delle telefonate “olografiche”, o delle creazioni artistiche, o altro ancora. Sarebbe l’inizio di una nuova stagione nella riproduzione di immagini, molto più interessante del 3D o della realtà virtuale. Quest’ultima è una delle grandi tendenze del futuro, ma per adesso è ancora legata a visori e altre scomodità non in gradi di farla entrare a breve nel “mainstream”.

Fotocamera

Le fotocamere degli smartphone sono ora mai le nostre macchine fotografiche preferite. Ma c’è ancora spazio per migliorare, per renderle sempre più simili alle macchine professionali e allo stesso tempo per aggiungere automatismi e funzioni che le rendano sempre più semplici ed efficaci. Una delle ipotesi attorno alle quale in molti stanno lavorando è quella delle lenti intercambiabili, non esterne ma automatiche e interne al cellulare. Progetto assai complesso ma, in prospettiva, non impossibile.

Il domani, dunque, cosa ci riserva?

Certo, il futuro ci può riservare moltissime sorprese, la velocità dell’innovazione tecnologica è tale che fare previsioni sull’esistenza stessa degli smartphone tra dieci anni è azzardata. Possiamo supporre che saranno ancora al centro della nostra esistenza ma è bene sapere che potrebbero non essere più gli smartphone che oggi conosciamo. Tra dieci anni, vista la rapida accelerazione della miniaturizzazione e la sempre crescente potenza di calcolo di chip sempre più piccoli (siamo arrivati al punto di avere diecimila transistor in un area piccola come quella di un pelo di insetto), è chiaro che la possibilità che questi chip, in grado di dar vita a macchine che oggi non immaginiamo nemmeno, possano essere ovunque è assai elevata. Tutto tende a diventare “smart” ed è quindi facile immaginare che sia possibile anche che lo smartphone si “smaterializzi” e che tutte le funzioni che noi oggi conosciamo, arrivino in oggetti “wearable”, indossabili, anelli, vestiti, orecchini, spille e bottoni, che renderanno obsoleti i nostri supertecnologici “telefoni” odierni.

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