sabato 5 novembre 2016 09:31
NAPOLI – Dopo il buon pari di Istanbul in Champions League, il Napoli ha la necessità di vincere domani per riprendere una marcia in campionato che è stata balbettante nell’ultimo mese con tre sconfitte e due vittorie nelle ultime cinque gare: uno score che ha visto gli azzurri scivolare al quinto posto in classifica. Se l’imperativo è invertire la marcia, Mertens è l’uomo giusto con le sue accelerazioni e i suoi dribbling. Il belga è ormai diventato una pedina indispensabile nel gruppo di Sarri, che può usarlo nel suo ruolo naturale di esterno sinistro d’attacco o in quello di falso nueve: “Sono soddisfatto di questo avvio di stagione – ha detto il belga – perché sto giocando di più. Ho sempre avuto questa carica dentro ma quest’anno sta emergendo meglio perché gioco con continuità e posso dare il massimo”. Mertens è cresciuto molto nelle ultime due stagioni e ha dimostrato in questi primi mesi di poter essere il trascinatore del Napoli, come Hamsik e Reina. Ottimi i suoi numeri, con sei gol e altrettanti assist tra campionato e Champions, ma ottimo anche l’impatto costante sul gioco, con la sua mobilità, la capacità di puntare l’avversario e dialogare nello stretto con i compagni.
NAPOLI (4-3-3): Reina, Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Diawara, Hamsik, Callejon, Mertens, Insigne. Allenatore: Sarri.
LAZIO (3-5-2): Marchetti, Basta, Wallace, Radu, Felipe Anderson, Parolo, Biglia, Milinkovic, Lulic, Immobile, Keita. Allenatore: Simone Inzaghi.
LAZIO, DIFESA ELASTICA – Difesa a tre oppure a quattro? Tutte e due. Sì, avete capito: Inzaghi alternerà l’assetto tattico della linea difensiva (a tre oppure a quattro) durante la partita. Dipenderà dai momenti, dalla fase di gioco, dalle interpretazioni. Basta a destra dovrà appiccicarsi a Insigne (o Mertens se giocasse Gabbiadini) e coprire le spalle a Felipe che costringerà Ghoulam a non sbilanciarsi. Un po’ attaccante e un po’ centrocampista, non terzino. Inzaghi ha recuperato Biglia. Lo terrà basso, davanti alla difesa. Non aveva intenzionato di togliere Milinkovic, come lui stesso ha spiegato, perché ha cambiato marcia rispetto all’anno scorso e lo considera tra gli insostituibili. Se a Felipe toccherà il lavoro che Spalletti aveva assegnato a Perotti nella sfida con Sarri, Lulic si muoverà come Florenzi. Ecco l’altra chiave. Un po’ terzino e un po’ centrocampista. Più arretrato di Felipe. Questo è anche l’unico modo per giocare con tre centrocampisti. Milinkovic farà sentire i suoi muscoli al piccolo Allan, Parolo dovrà marcare la guardia e gli inserimenti di Hamsik. Davanti Keita e Immobile. Spesso li vedremo in verticale, uno dietro all’altro, con il senegalese a muoversi davanti a Diawara (o Jorginho). L’obiettivo è togliere il fraseggio al Napoli con aggressività e duelli individuali in ogni zona del campo. La difesa può essere un’incognita, ma la sensazione è che Inzaghi l’abbia preparata alla grande. Andiamo a vedere.
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