Guidare e guardare lo schermo del telefono è una delle abitudini più pericolose dell’era digitale. Se consultare le mappe o cambiare canzone può essere pericoloso, avviare una diretta social può diventare fatale. Questo è ciò che è successo negli Stati Uniti, dove una streamer di 43 anni ha investito e ucciso un pedone mentre era impegnata a trasmettere una live su TikTok. Una leggerezza che ora costerà cara alla donna, entrata al centro del dibattito per il rapporto tra social network e sicurezza stradale.
Il tragico incidente
Il tragico incidente si è svolto lo scorso 3 novembre a Zion, cittadina a nord di Chicago, sulle rive del lago Michigan. Un uomo di 59 anni stava attraversando a piedi un’incrocio mentre un’auto l’ha travolto. A bordo della vettura una donna che si è subito fermata a prestare soccorso, ma nonostante questo l’uomo è deceduto al pronto soccorso per le ferite riportate.
La conducente è rimasta per collaborare con gli agenti intervenuti per i rilievi e raccontare la propria versione. In un primo momento, infatti, non era emerso nulla che portasse a un arresto immediato. L’incidente era stato inizialmente classificato come un tragico sinistro stradale, uno dei tanti che purtroppo avvengono ogni giorno sulle strade americane.
La svolta nelle indagini
La situazione è cambiata radicalmente nelle ore successive. Gli investigatori hanno scoperto che, al momento dell’incidente, la donna era in diretta su TikTok. Una prova schiacciante è arrivata proprio dal video della live dell’account “TeaTyme” collegato alla sua persona, nel quale si sentirebbe l’impatto e, successivamente, la 43enne ammettere preoccupata di aver colpito qualcuno. Un dettaglio che ha aggravato ulteriormente la sua posizione: a bordo dell’auto, secondo quanto emerso, era presente anche un bambino.
I giorni dopo l’accaduto, l’account TikTok della donna è stato reso privato. Alcuni elementi della sua biografia, come il riferimento alla città di Zion, sono stati rimossi. Non solo: qualche tempo dopo, la tiktoker avrebbe avviato un’altra diretta, questa volta per chiedere donazioni tramite Cash App. Secondo quanto dichiarato, il denaro sarebbe servito per prendersi una pausa dai social. Un comportamento che scoperta la storia, ha sollevato ulteriori polemiche e indignazione.
L’arresto e le accuse
Alla luce delle nuove prove, la donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio colposo e guida pericolosa. Negli Stati Uniti, casi come questo vengono trattati con grande severità, soprattutto quando è dimostrato che la distrazione alla guida ha avuto un ruolo determinante. Trasmettere una diretta mentre si è al volante equivale, di fatto, a utilizzare il telefono in modo attivo e prolungato, una violazione che può trasformarsi in reato penale se provoca un incidente mortale.
Le autorità stanno ora valutando anche eventuali aggravanti, come la presenza del minore in auto e il comportamento tenuto dopo l’incidente. Il processo chiarirà quali saranno le conseguenze legali, ma il rischio per la 43enne è quello di una condanna severa, con anni di carcere e la revoca della patente.
Aggirare le regole dei social
TikTok, come altre piattaforme, vieta esplicitamente ai conducenti di veicoli di effettuare live streaming mentre guidano. Una regola pensata per tutelare la sicurezza, ma che nella pratica può essere aggirata. Sono molti gli utenti che utilizzano sfondi personalizzati per eludere i controlli automatici dell’applicazione, continuando a trasmettere anche mentre sono al volante.
Questo episodio dimostra quanto il problema sia concreto e attuale. La ricerca di visibilità, like e donazioni può spingere alcune persone a sottovalutare i rischi, trasformando l’auto in uno studio televisivo improvvisato. Ma la strada non perdona distrazioni: bastano pochi secondi con gli occhi sullo schermo per cambiare una vita.