Il mondo dei “rumors” è quel posto magico in cui puoi prendere qualsiasi cosa circola sul web, cucinarla per bene e servirla al pubblico. Tanto che poi sia una verità o una frottola, poco importa, era un rumors, un’indiscrezione. Il problema è che a forza di spararle, talvolta ci si azzecca, e quindi riportare i rumors è diventata la normalità.
Salvo le evidenti panzane quindi, si è spesso costretti a riportarli, anche perché qualora non lo si facesse, arriverebbe qualcuno a tacciare di “non professionalità” o “censura”. E quindi eccovi servita sul piatto l’ultima voce di corridoio, priva ovviamente di una qualsiasi concretezza – almeno per il momento.
Il sito Wccftech si è affrettato a pubblicare quanto apparso su un forum taiwanese, dove un non meglio precisato utente parla dell’arrivo il prossimo anno nel settore dei PC desktop di una CPU Intel mainstream con 10 core – due in più dell’attuale Core i9-9900K. Il progetto si chiamerebbe “Comet Lake” e sarebbe basato nuovamente sui 14 nanometri (un’ulteriore versione ottimizzata o no, per ora non è dato saperlo).
L’utente del forum taiwanese scrive che la famiglia Comet Lake sarebbe apparsa in una recente roadmap, che però ancora non è trapelata pubblicamente. “Non ci sono altri dettagli, eccetto per una menzione secondo cui la CPU potrebbe usare un’interconnessione a doppio ring bus“.
Al di là del fatto che Intel ha tutte le capacità per creare un chip mainstream con 10 e più core, dopo aver visto il Core i9-9900K rimangono dubbi sul fatto che una CPU con 10 core, basata su un processo a 14 nanometri, sia effettivamente una buona idea. Potrebbe infatti presentare consumi di picco molto elevati e di conseguenza essere difficile da raffreddare, a meno che Intel non mantenga le frequenze su livelli non troppo elevati.
Tale operazione però potrebbe portare a ottenere prestazioni inferiori al Core i9-9900K nei carichi che sfruttano meno thread, andando quindi a minare uno dei punti di forza degli attuali chip di Intel. Allo stesso tempo il doppio ring bus potrebbe avere un impatto negativo sulle latenze – non per niente nei progetti con molti core dei processori Core X l’azienda è passata all’interconnessione mesh.
Perciò mentre non si può escludere nulla, questa presunta CPU a 10 core lascia per ora parecchi interrogativi sul tavolo della discussione. La verità è che Intel, almeno fino a quando non farà il salto dai 14 ai 10 nanometri, sembra all’angolo per quanto riguarda le nuove proposte e sta “spremendo il spremibile” per far fronte alle novità di AMD.
Quest’ultima, grazie alla ripartenza da zero con l’architettura Zen due anni fa, sembra avere un maggiore margine di manovra e soprattutto, affidandosi a produttori terzi come TSMC, ha dalla sua la possibilità di accedere a continue innovazioni sul fronte dei processi produttivi. Non è ancora chiaro come saranno le CPU AMD mainstream di prossima generazione (anche se ci siamo divertiti a ipotizzarne l’identikit), ma non è da escludere l’aumento del numero di core, finanche un raddoppio rispetto agli 8 del Ryzen 7 2700X.
Per quanto concerne Intel, l’11 dicembre c’è un summit sulle architetture da cui probabilmente emergeranno maggiori informazioni sulle strategie dell’azienda. E forse sapremo se il “rumors” si trasformerà in notizia, come il brutto anatroccolo della fiaba in cigno.