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Inps, il governo prende tempo sulla nomina del presidente

Feb 18, 2019

MILANO – Più tempo per sciogliere il nodo della presidenza dell’Inps dopo la scadenza dell’economista Tito Boeri. Dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi, gli esponenti della maggioranza indicano che servirà ancora qualche giorno per definire la partita. Non a caso nelle ultime ore si è fatta strada l’idea che serva un commissario per traghettare l’istituto fino alla nuova squadra di vertice, con il ritorno del consiglio di amministrazione a cinque membri voluto dal decretone.

“A tempo debito le nomine arriveranno”. Ha risposto così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a chi gli chiedeva a che punto fossero le nomine per i vertici di alcuni enti in scadenza, come l’Inps.

“Nei prossimi giorni verrà nominato un commissario” all’Istituto, ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervistato dal Giornale Radio Rai. “C’è un direttore generale che può espletare l’ordinaria amministrazione. Nei prossimi giorni”, ha proseguito l’esponente dell’esecutivo, “troveremo l’opportunità di nominare un commissario ma subito dopo – appena il decreto verrà votato – si potrà provvedere alla nomina di tutto il Cda e del futuro presidente. Sicuramente sarà necessaria una figura del presidente e del cda, ma in questi pochi giorni che ci rimangono si può continuare a lavorare come si sta lavorando fino ad ora. Le persone di cui si parla – Nori, Tridico, Reboani – sono tutte persone valide. L’importante”, ha concluso Durigon, “è trovare la rosa di nomi di tutto: sia del presidente che del Cda”.

Proprio Paolo Reboani, dirigente del dicastero del Lavoro, è emerso come uno dei profili tecnici al quale affidare temporaneamente la gestione operativa del più grande istituto di welfare in Europa, in attesa che la maggioranza trovi la ricomposizione di questo ennesimo fronte.

Quanto a Giorgetti, il sottosegretario ha speso una battuta anche sul futuro di via Nazionale, rispondendo a chi chiedeva della fame di discontinuità da parte del governo Lega-M5s: “Il direttorio di Bankitalia non lo facciamo noi, lo fa Banca d’Italia”. Quanto invece alla possibile necessità di una manovra correttiva, visto il peggioramento economico: “E’ un altro problema, lo vedremo nei prossimi mesi”.

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