AGI – In testa alla graduatoria delle
città più care d’Italia stilata dall’Unione Nazionale Consumatori sui dati di febbraio si classifica Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,6%, pur essendo “solo” la terza più alta d’Italia dopo Siracusa (+2,8%) e Rimini (+2,7%). La maggior spesa aggiuntiva annua è equivalente a 753 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Rimini, che con +2,7%, l’inflazione più alta tra le città capoluogo di regione o con più di 150 mila abitanti, ha un incremento di spesa annuo pari a 734 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Siena che con +2,6% ha una spesa supplementare pari a 663 euro annui per una famiglia tipo.
Al quarto posto Padova, che con un’inflazione del 2,4%, registra una stangata pari a 617 euro. Seguono Siracusa (+2,8%, +600 euro), Bologna (+2,1% e +584 euro), al settimo posto Imperia (+2,6%) che in termini di costo della vita registra un rincaro di 582 euro, poi Piacenza ex aequo con Ferrara (+2,1%, +571 euro per entrambe). Chiude la top ten, Bergamo con +2% pari a +559 euro.
Sull’altro fronte della classifica, annota l’Unc, “purtroppo non c’è più nessuna città in deflazione”. La città più virtuosa d’Italia è Lodi, dove con +0,8%, l’inflazione più bassa d’Italia, si ha un aumento annuo di 210 euro. Al secondo posto Caserta, +1% e un maggior costo di 214 euro. Medaglia di bronzo per Catanzaro, +1,3% e +230 euro. Seguono,
nella classifica delle città risparmiose, Aosta, Firenze e Forlì-Cesena, tutte e 3 con la seconda inflazione più bassa d’Italia, +0,9%, e un aumento del costo della vita pari, rispettivamente a 234, 235 e 245 euro. Al settimo posto Bari (+1,3%, +255 euro), poi Sassari (+1,3%, +262 euro) e Brindisi (+1,4%, +266 euro). Chiudono la top ten delle migliori, con 279 euro, Trapani (+1,3%) e Cremona (+1%).
In testa alla classifica delle
regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +2,1%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 597 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia (+1,9%, +450 euro) e al terzo posto Veneto ed Emilia Romagna, ex aequo con + 449 euro e un’inflazione pari, rispettivamente, a +1,8% e +1,7 per cento.
La regione più risparmiosa è la Valle d’Aosta: +0,9% e +234 euro. In seconda posizione la Sardegna, in terza il Molise.