Lo stop alla produzione dei fuoristrada Ineos Grenadier e Quatermaster è quasi certamente da imputare allo stop delle forniture dei sedili da parte di Recaro, dichiaratasi insolvente negli scorsi mesi. A onor del vero, finora non vi sono state delle comunicazioni ufficiali circa la diretta correlazione tra i due eventi, tuttavia, anche senza scomodare il buon vecchio Sherlock Holmes, il caso appare di facile risoluzione.
Le difficoltà incontrate dal colosso tedesco, costretto ad andare in bancarotta, hanno creato parecchi disagi a diversi marchi automobilistici. Che sul suo prezioso apporto facevano parecchio affidamento. Lo consideravano un punto fermo intoccabile della loro attività, fino al terremoto giunto in estate.
Un pozzo senza fine
Per la Germania quello attualmente attraversato è tutto fuorché un periodo tranquillo. Investita da una profonda crisi, l’industria nazionale ha riscosso pure l’interesse della classe politica. Che studia un modo per risalire la china. Qualche settimana fa il cancellierato tedesco, guidato da Olaf Scholz, ha varato un piano di maxi-investimenti, diretto a promuovere l’industria locale. Recaro è uno dei colossi che hanno più risentito delle sfavorevoli circostanze esterne.
Negli ultimi anni, oltretutto, ha sofferto l’aumento delle uscite di cassa. Il significativo incremento dei costi delle materie prime e l’inflazione galoppante ne hanno eroso i margini di profitto. E, in via indiretta, la concorrenza cinese ha avuto un peso decisivo nel tracollo. Le favorevoli condizioni trovate dalle aziende del Paese asiatico, ad esempio nella manodopera, hanno sferrato una sorta di colpo di grazia a Recaro. Che, dal canto suo, può imputarsi di non essersi saputa adeguare ai tempi, diversificando la propria offerta.
I sedili sportivi da lei realizzati costituivano un’eccellenza assoluta nel campo, ma bisognava sondare altri terreni, tentare di intraprendere delle strade parallele. Così non è stato e ora pagano pegno pure le compagnie che si sono avvalse dei relativi servizi. In pochi avrebbero, infatti, potuto immaginarne la chiusura.
Indizi schiaccianti
Ineos, gruppo britannico operante nell’impianto francese di Mulhouse, dove venivano costruite un tempo le Smart durante la gestione Daimler, ha dato una spiacevole notizia: la produzione dei fuoristrada Grenadier e Quatermaster riprenderà soltanto a inizio 2025. Come indica l’autorevole Automotive News Europe, il CEO della società, Lynn Calder, ha attribuito il problema ad “una parte delle finiture, ma senza la quale non possiamo vendere l’auto”. Parole, sì, piuttosto vaghe, ma che conducono in una direzione ben precisa. È sufficiente, infatti, analizzare la situazione, gli accordi sottoscritti e i recenti sviluppi per dipanare il mistero.
Collegare le due criticità risulta facile, dati peraltro i riferimenti di Recaro sul suo sito ufficiale alla fornitura dell’arredamento a Ineos. Le garantiva un regolare stock di poltroncine anteriori riscaldate e sedili posteriori con funzione di ribaltamento e ripiegamento. Stando alla Casa tedesca, “gli interni sono costruiti per durare, con materiali resistenti e tecnologie integrate che resisteranno alla prova del tempo”. Caratteristiche che “si ritrovano nei nostri sedili Recaro resistenti all’acqua e alle macchie con supporto ergonomico e confort su strada e fuori strada”. Peccato che a non durare sia stata Recaro stessa, sommersa dai debiti.