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Industria italiana verso un bilancio 2019 in rosso: produzione vicina al primo calo dal 2014

Gen 10, 2020

MILANO – Un piccolo segno positivo dopo due mesi in rosso, ma la variazione è talmente minima da lasciare ogni ottimismo in congelatore. Anzi, gli statistici si preparano a chiudere un bilancio 2019 negativo per le fabbriche tricolori, come non si vedeva da anni.

La produzione industriale a novembre segna “un lieve recupero congiunturale” salendo, dopo due mesi di cali, dello 0,1% rispetto ad ottobre. Lo rileva l’Istat che su base annua continua a registrare una flessione, con l’indice che scende dello 0,6% (dato corretto per gli effetti di calendario). Si tratta del nono ribasso consecutivo in termini tendenziali, anche se meno accentuato a confronto con quello del mese precedente (-2,4%).

Considerando che la rilevazione Istat è arrivata al penultimo mese dell’anno, si pu già anticipare un dato negativo per l’intero 2019: in Italia la produzione industriale nella media del periodo che va da gennaio a novembre ha segnato infatti una flessione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, che diventa pari al -1,4% guadando al dato grezzo. Quando manca un solo mese alla chiusura del 2019, quindi, il bilancio va in negativo: l’ultimo anno che ha visto la produzione in calo è stato il 2014.

Tornando all’ultimo dato pubblicato, l’Istat annota che il recupero di novembre è “frenato dal forte calo del settore energetico” e “si manifesta con maggiore intensità nei comparti legati alla domanda di beni, intermedi e strumentali, da parte del sistema produttivo”. Su base annua e correggendo i dati per i diversi giorni lavorati, “a novembre 2019 si registra una moderata crescita esclusivamente per il comparto dei beni di consumo (+0,8%); al contrario, una marcata flessione contraddistingue l’energia (-3,9%), mentre diminuiscono in misura più contenuta i beni intermedi (-1,0%) e i beni strumentali (-0,4%)”.

I settori “che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+8,1%), l’industria del legno, carta e stampa (+7,0%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+2,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%)”. Da segnalare che la produzione di autoveicoli a novembre segna un rialzo dell’1,8% su base annua (anche in questo caso sui dati corretti per gli effetti di calendario): si tratta del primo rialzo dal giugno del 2018.

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