Roberto Maida
lunedì 1 maggio 2017 11:34
ROMA – Mai visto. La Curva Sud che fischia la Curva Sud. Amici contro, in un’alternanza tra cori “politici” e fischi di disapprovazione tra tifosi della stessa squadra. La Roma affonda? Pazienza: gli ultrà avevano un altro conto da saldare, ritenuto più importante rispetto al quarto derby stagionale.
LE MISURE – Nessuno poteva immaginare uno scenario simile, innescato da un comunicato diramato sabato sera dai gruppi organizzati della Sud. Per intendersi, sono gli stessi che hanno scioperato a oltranza tenendosi a debita distanza dallo stadio Olimpico fino alla rimozione delle barriere divisorie. In occasione della partita contro la Lazio non tiferemo, spiegavano, per protestare contro le misure cautelari decise a carico di 13 tifosi, ritenuti colpevoli dal tribunale di Roma di un’aggressione avvenuta in zona Termini ai danni di un gruppo di turisti svedesi in occasione del derby del 3 aprile 2016. Il pretesto, secondo gli investigatori, era stato la maglietta della Lazio indossata da uno degli avventori di un pub di Via Palestro. Gli arrestati, molti dei quali pregiudicati e sotto regime di Daspo, sarebbero tutti parte del Gruppo Roma, cioè il nucleo centrale della Curva Sud, e dopo l’ultimo provvedimento, oltre a non seguire più le partite della Roma, non potranno neppure lasciare il comune di appartenenza senza l’autorizzazione del magistrato.
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