• 6 Dicembre 2025 4:33

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Incidente con auto senza assicurazione: cosa fare e cosa rischi

Nov 15, 2025

Un incidente stradale è una frattura improvvisa nella normalità e quando emerge che uno dei veicoli coinvolti non è coperto da assicurazione diventa anche giuridica ed economica. Non c’è più solo da stabilire chi ha torto o ragione ma bisogna capire chi pagherà i danni, quali sanzioni scatteranno e in che modo lo Stato potrà comunque tutelare la vittima.

In Italia la copertura di responsabilità civile verso terzi non è una facoltà, è un obbligo sancito dall’articolo 193 del Codice della Strada, con sanzioni oggi molto più alte rispetto al passato, con il sequestro del veicolo e con la possibilità, nei casi di recidiva, di arrivare persino alla confisca definitiva.

Chi circola senza assicurazione scarica sui cittadini regolari il costo dei propri comportamenti e lo Stato, per impedirlo, irrigidisce gli strumenti di contrasto. La forbice della sanzione amministrativa va da 866-869 euro fino a oltre 3.400 euro, con raddoppio se la violazione viene ripetuta nel biennio, e il veicolo viene sottoposto a sequestro fino alla stipula della polizza e al pagamento delle spese.

L’obbligo dell’assicurazione auto che non si può eludere

Anche per effetto del recepimento della direttiva europea 2118 del 2021, l’obbligo di Rc auto è stato esteso dai veicoli che circolano su strada a quelli che restano fermi, parcheggiati in aree private o in cortili. Il legislatore ha voluto legare l’obbligo alla funzione del mezzo e non alla sua circolazione. La vecchia abitudine di disdire la polizza “tanto la macchina è in garage” oggi non funziona più o è comunque soggetta a regole molto più rigide e a deroghe circoscritte.

L’ampliamento dell’obbligo ha una conseguenza diretto sugli incidenti: se un veicolo fermo o utilizzato di rado provoca un danno a terzi e non è assicurato, la violazione è piena perché la copertura doveva comunque esserci. E con i controlli sempre più automatizzati, grazie alle banche dati delle compagnie e ai sistemi delle forze dell’ordine, la possibilità di circolare invisibili è diventata minima.

Verbale, sequestro, tempi di regolarizzazione

Nel momento in cui avviene un incidente e gli agenti intervenuti per i rilievi verificano la posizione assicurativa dei veicoli, la scoperta di una mancanza di copertura fa scattare una procedura codificata. Viene redatto il verbale di contestazione dell’articolo 193, viene disposto il sequestro amministrativo del mezzo e viene intimato al proprietario di stipulare una polizza di durata non inferiore a sei mesi.

La legge lascia uno spiraglio di ravvedimento: se il proprietario si mette in regola e nei casi previsti provvede alla demolizione entro i termini, la sanzione può essere ridotta fino alla metà. È un meccanismo che serve a tirare dentro al sistema chi è rimasto fuori per disattenzione o per una temporanea difficoltà economica, ma non cancella l’illecito né la provvisoria indisponibilità del veicolo. Restare fermi e non regolarizzarsi significa pagare di più, tenere il mezzo sotto sequestro più a lungo e in caso di recidiva avvicinarsi alla soglia della confisca.

Se il proprietario causa l’incidente senza assicurazione

Lo scenario più pesante è quello in cui il veicolo privo di polizza è anche quello colpevole del sinistro. In condizioni normali la compagnia assicurativa del responsabile indennizza i danni alle persone e alle cose fino ai massimali. Quando la compagnia non c’è, l’intero peso del risarcimento ricade sul proprietario e in solido sul conducente.

Non c’è un tetto prefissato perché i danni da incidente possono essere molto alti, soprattutto se ci sono lesioni permanenti o incapacità lavorativa e la persona che ha causato il sinistro si trova esposta con tutto il proprio patrimonio presente e futuro.

Il sistema normativo italiano prevede che il danneggiato non resti senza tutela e infatti in questi casi interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, ma il Fondo è pensato per proteggere chi ha subito il danno, non per assolvere chi ha circolato fuori legge: dopo aver pagato il danneggiato, il Fondo può esercitare azione di rivalsa contro il responsabile senza assicurazione e chiedergli la restituzione integrale delle somme erogate. È questo il punto in cui un incidente anche non gravissimo può trasformarsi in un debito che dura anni.

Se il proprietario è la vittima di un’auto non assicurata

Quando si è dalla parte giusta e si subisce un danno da un veicolo non assicurato, la legge italiana non lascia soli. Il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, gestito da Consap e finanziato da una quota dei premi assicurativi che tutti pagano, interviene nelle ipotesi di veicolo non assicurato o non identificato e risarcisce i danni alla persona e anche i danni alle cose con franchigia.

Dal punto di vista procedurale bisogna presentare domanda alla compagnia designata per la zona del sinistro, allegare verbale delle forze dell’ordine, documentazione medica e prova del danno materiale. Il Fondo interviene quando l’assicurazione non c’è, ma pretende che ci sia prova della responsabilità e che il caso rientri nelle ipotesi ammesse. In questo modo il sistema assicura che l’automobilista onesto non paghi l’incoscienza altrui con la rinuncia al proprio risarcimento.

Il caso dell’assicurazione appena scaduta

Ci sono poi automobilisti che confidano nella tolleranza dei 15 giorni successivi alla scadenza della polizza e hanno ragione perché si tratta di un istituto previsto per garantire la continuità della copertura e dare il tempo di pagare il premio. Non tutte le situazioni sono però uguali e non tutte le polizze godono di questo beneficio. Se il contratto è scaduto da tempo o se il mezzo non è assicurato, non si può invocare alcuna tolleranza e l’incidente che avviene in quel lasso di tempo è trattato come sinistro con veicolo non assicurato.

In più con la nuova estensione dell’obbligo ai veicoli fermi la scopertura è ancora più evidente: anche l’auto in box, se non rientra nelle deroghe, dovrebbe essere assicurata.

Il Codice della Strada considera grave chi viene trovato più volte a circolare senza copertura assicurativa. Nel caso di recidiva entro due anni, l’importo della sanzione viene raddoppiato, possono essere disposte sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, se non si regolarizza la posizione e non si pagano le spese di custodia, il veicolo può essere confiscato e venduto.

È una misura che ha una funzione deterrente: impedire che il fenomeno dei veicoli fantasma continui a drenare risorse dal sistema di risarcimento e a mettere in pericolo gli utenti regolari. Chi pensa di poter circolare stabilmente senza Rc auto rischia di pagare più dell’assicurazione e di perdere la macchina.

Dal danno alla persona al recupero coatto

La parte meno visibile ma più insidiosa è quella economica di medio e lungo periodo. Un danno alla persona con postumi permanenti genera costi medici, spese di assistenza, perdita o riduzione della capacità lavorativa e talvolta danno morale: tutte voci che, se non c’è una compagnia, devono essere sopportate dal responsabile.

Se interviene il Fondo, come visto, quelle somme possono essere richieste indietro. Significa che chi ha causato un incidente senza assicurazione può trovarsi di fronte a richieste di pagamento scaglionate nel tempo, fino ad arrivare al recupero coatto. È il contrario di ciò che molti pensano quando decidono di non rinnovare la polizza per risparmiare poche centinaia di euro: un incidente solo può azzerare quel risparmio e trasformarlo in una passività rilevante.

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