• 16 Dicembre 2025 18:11

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Incidente choc in Francia: dimentica il freno a mano e muore soffocata dal finestrino

Ott 13, 2025

A Bissy sur Fley, piccolo paese della Borgogna, una donna di sessant’anni è stata trovata morta nella propria auto parcheggiata davanti casa, dopo ore in cui aveva fatto perdere le proprie tracce. Si chiamava M.D., viveva lì da circa dieci anni e nel tempo era diventata una presenza familiare per molti.

Morte assurda in auto

Quella sera era attesa a cena da amici, ma non si è fatta vedere e al telefono non rispondeva.  Lasciate passare alcune ore, due di loro, allarmati dal silenzio e dall’assenza prolungata, si sono diretti verso casa sua, dove hanno trovato l’auto ferma davanti al cancello, parcheggiata come al solito. Quando si sono avvicinati hanno visto il corpo all’interno, piegato verso l’esterno con il busto che sporgeva dal finestrino e il collo schiacciato contro il telaio, come se il vetro si fosse chiuso proprio mentre lei era ancora lì, chinata fuori dall’abitacolo.

Appena l’hanno vista hanno chiamato l’ambulanza, ma quando sono arrivati i medici non c’era più niente da fare, il corpo era già freddo da ore. L’autopsia, fatta nei giorni dopo, ha confermato che era stato il finestrino a ucciderla: si era richiuso mentre lei era ancora piegata fuori, e le aveva stretto il collo contro la portiera.

L’auto aveva iniziato a muoversi, piano, giù per la leggera discesa del cortile. Lei dev’essersi sporta fuori dal finestrino per fermarla, magari cercando di tirare il freno o girare il volante. In quel momento, senza volerlo, ha urtato il comando del vetro, che è salito mentre era ancora piegata. Le ha stretto il collo contro la portiera, e da lì non è più riuscita a liberarsi.

Autopsia e rilievi hanno confermato la dinamica ipotizzata inizialmente, escludendo manomissioni e segni di violenza. La morte è stata causata da asfissia, senza lesioni di altro tipo, e per gli investigatori si è trattato di un incidente. Il sistema elettrico del finestrino ha funzionato normalmente, senza guasti, ma il problema – spiegano fonti vicine alle indagini – è che su quel modello mancava un sensore capace di rilevare ostacoli e bloccare la chiusura in automatico, una funzione che oggi si trova solo su versioni più recenti o in fasce di prezzo più alte. In quelle condizioni, un semplice errore di movimento è bastato a trasformare un comando banale in un meccanismo letale.

Finestrino elettrico senza sensore ostacoli

Il fratello, F., ha scritto alla casa automobilistica. Non cercava soldi né scuse, voleva solo capire se fosse possibile evitare che una cosa del genere succedesse ancora. Nella lettera, inviata anche ai giornali locali, ha spiegato che non ce l’ha con nessuno, ma che certe morti non dovrebbero restare senza conseguenze. “Mia sorella non tornerà – ha detto – ma se serve a far cambiare qualcosa, allora almeno sarà servito a qualcosa.”

Nata in Congo, da una famiglia belga, M.D. aveva vissuto per anni a Parigi, poi aveva deciso di lasciare tutto e trasferirsi lì, in un villaggio sperduto. A Bissy sur Fley la conoscevano tutti: aveva lavorato come consulente, ma da tempo si era ritagliata una vita più tranquilla, fatta di abitudini semplici e rapporti stabili con chi le stava intorno. Le sue ceneri sono state sparse vicino casa, come aveva chiesto lei.

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