AGI – Con una sentenza di “non luogo a procedere” per tutti gli undici imputati si è chiusa davanti al giudice di Firenze, Sara Farini, l’inchiesta Open. Tra gli imputati figuravano, l’ex premier Matteo Renzi, l’ex ministra Maria Elena Boschi, l’ex deputato ed ex ministro Luca Lotti, l’ex presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai. Nessuno di loro era presente alla lettura della sentenza. Tutti gli avvocati difensori hanno reagito con abbracci e reciproci complimenti per l’esito raggiunto. “Gli elementi acquisti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”, è spiegato nel dispositivo letto dal giudice.
“Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da ‘appestato’ per l’incredibile inchiesta Open. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte, ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai Cinque Stelle – scrive sui social il segretario di Italia viva, Matteo Renzi -. Dopo anni di sofferenza oggi arriva la notizia: prosciolto. Prosciolto io, prosciolti tutti i miei amici sia politici come Maria Elena e Luca sia professionisti come Marco, Riccardo, Alberto e tutti gli altri. Oggi – prosegue – in tanti dovrebbero scusarsi, Meloni e Travaglio in primis. Non lo faranno. Pace. Al pm che mi ha accusato – Luca Turco, lo stesso che ha aggredito la mia famiglia – non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui”.
Renzi, infine, ringrazia i suoi familiari: “Grazie ad Agnese per essere stata una roccia e non era facile. Grazie a Francesco, Emanuele e Ester per non aver mai dubitato del loro babbo. Grazie a tutti gli avvocati della difesa, a cominciare da Gian Domenico Caiazza, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, ai miei amici, ai miei colleghi, ai miei collaboratori per tutto. Volevano farmi fuori con una indagine farlocca. Non ce l’hanno fatta. Ripartiamo insieme. Ma non dimentichiamo che ci sono tanti cittadini innocenti che non possono difendersi. Continueremo a fare politica anche per loro. Con il sorriso e senza vendette. Ma con la certezza che oggi ha perso il giustizialismo e ha vinto la giustizia. E chi mi aggredisce con indagini, norme, campagne ad personam non mi fa paura. Anzi, mi rende più forte”, conclude.
“Il giudice ha celebrato le esequie di un processo nato morto“, è il commento di uno dei legali difensori di Renzi, l’avvocato Federico Bagattini. “La morte di questo processo era stata certificata già 3 anni fa allorquando la Corte di Cassazione per tre volte aveva detto che nessun reato, neppure era ipotizzabile quindi il sequestro doveva essere annullato con la distruzione di tutte le copie eventualmente realizzate”.