• 5 Marzo 2025 5:30

Corriere NET

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In viaggio, soprattutto per il buon cibo e il buon vino

Mar 5, 2025

AGI – Gli arrivi 2024 risultano in crescita rispetto al 2023: al primo posto tra i turisti esteri che scelgono l’Italia c’è la Germania (14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno), poi Francia (13,2%), Regno Unito (7,5%) e USA (circa 5%). Tra le motivazioni per le quali i viaggiatori stranieri scelgono di trascorrere la vacanza in Italia (oltre alle classiche legate ad arte e cultura) significativo il dato relativo ai soggiorni enogastronomici che crescono del +176%.

È quanto rileva l’Enit in occasione dell’inaugurazione dello stand Italia all’Itb di Berlino, il più importante appuntamento globale per l’industria del turismo. Da esperienze di nicchia a inizi anni 2000, oggi rappresentano un trend affermato. Il solo turismo internazionale ha speso nell’enogastronomia nostrana 363 milioni di euro nell’ultimo anno; un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche ma che porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani.

In termini di volumi si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono questa tipologia di soggiorno e che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti. Anche per il turismo enogastronomico la Germania si posiziona tra i mercati in testa al rating per pernottamenti turistici con oltre 100 mila viaggiatori che soggiornano per 361 mila notti, per un totale di oltre 58 milioni di euro di spesa solo per questa vacanza.

Da qui emerge una correlazione diretta tra l’export dei nostri prodotti ed il turismo in arrivo. Le eccellenze del Made in Italy esportate rappresentano, infatti, il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti in arrivo. Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export di questi è risultato pari a circa 34 miliardi di euro (+7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura ’24 a 70 miliardi).

I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane – prosegue l’analisi dell’Enit – sono Germania (15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%), che si ritrovano per l’appunto tra le nazioni che maggiormente scelgono l’Italia. C’è poi il capitolo dedicato al turismo rigenerativo ossia una nuova modalità di vacanza sostenibile contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, con iniziative condivise con i turisti di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale.

Secondo ultimi dati Booking, il 44% dei consumatori alto-spendenti in Europa, Asia e Nord America sarebbe disposto ad aumentare del 10% la propria spesa per i viaggi se ciò contribuisse alla protezione dell’ambiente; il 39% di loro sarebbe addirittura disposto a spendere di più. Un concetto che trova d’accordo anche gli italiani: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità come fattori influenti nelle proprie decisioni di viaggio, un dato che sale al 71% tra gli under 35.

Inoltre, secondo dati Enit, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani[1].Proseguendo con i nuovi stili turistici, merita attenzione quello open air: ultimo dato disponibile, in Italia si contano circa 20.000 esercizi agrituristici con oltre 295 mila posti letto. Si tratta di una modalita’ di vacanza in piena natura per cui gli arrivi turistici superano i 4,5 milioni, con un trend di aumento costante dal 2018 (ancora +11% nel 2023). Quella all’aria aperta e’ una scelta di vacanza che attrae nello specifico i turisti internazionali, ben nel 51% dei casi. Complessivamente si contano 16,6 milioni di pernottamenti con un’incidenza dei mercati internazionali superiore al 60% del totale. Negli ultimi 9 anni la crescita di questo comparto all’aria aperta raggiunge il +62,7% per gli arrivi e il +47,2% per i pernottamenti. I primi 5 paesi di provenienza sono la Germania, con un’incidenza del 41% sul totale internazionale, i Paesi Bassi (8%), gli Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%), Svizzera e Liechtenstein (4,8%). (AGI)Gav

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