• 4 Maggio 2024 7:36

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

In Veneto si lavora per ripristinare le utenze elettriche ma resta il rischio frane

Nov 4, 2018

Non sono attese precipitazioni significative fino alle prime ore di luned 5 novembre, recita il bollettino meteo. Il Nord Est pu respirare, ma il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto segnala comunque la possibilit d’innesco di fenomeni franosi superficiali sui versanti e possibili locali situazioni di criticit idraulica nei corsi d’acqua delle rete secondaria, stante lo stato di saturazione dei suoli conseguente alle abbondanti precipitazioni verificatesi nei giorni scorsi.

I problemi alla rete elettrica

Intanto continua nelle tre regioni il lavoro della task force: in campo 1.500 risorse dispiegate da E-Distribuzione, la Societ del Gruppo Enel che gestisce le reti di media e bassa tensione. Le attivit di riparazione proseguono senza sosta sin da luned per fronteggiare le conseguenze della forte ondata di maltempo che si abbattuta sulla penisola e in particolare sul Triveneto – fa sapere la societ – dove si sono verificati guasti diffusi sia sulla rete di trasmissione nazionale che sulle linee di media e bassa tensione.

Rispetto alla giornata di luned – probabilmente il momento peggiore dell’allerta – sono state rialimentate complessivamente 262.000 utenze in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Durante la notte sono proseguiti senza sosta gli interventi che hanno consentito di rialimentare ulteriori 2mila clienti in Provincia di Belluno. Alle ore 11.30 del 4 novembre rimangono circa 1.500 utenze disalimentate, quasi esclusivamente seconde case e clienti situati nelle frazioni del bellunese dove persistono tuttora gravi problemi di viabilit, quali rischio frane o limitazione al transito di mezzi pesanti, questi ultimi necessari per il trasporto di gruppi elettrogeni da parte di E-Distribuzione.

Il lavoro si svolge in costante contatto e coordinamento con la Prefettura, con le Istituzioni locali e con le strutture di Protezione Civile con cui si stanno organizzando interventi nelle zone di difficile accessibilit, anche in base all’evolversi delle condizioni meteo che compromettono la possibilit di intervenire in sicurezza, e nonostante le limitate condizioni di transito disposte dalle autorit.

Continua infatti il trasporto e l’installazione di gruppi elettrogeni per completare il ripristino del servizio elettrico e ulteriori gruppi elettrogeni, gi presenti nel bellunese e pronti per l’installazione, vengono consegnati nelle aree pi impervie attraverso l’utilizzo di elicotteri abilitati ai trasporti speciali, anche grazie all’intervento dell’Esercito.

In totale, sono oltre 1.200 i gruppi elettrogeni impiegati da E-Distribuzione nel bellunese, tra quelli gi installati e quelli che saranno installati non appena gli ultimi Comuni saranno raggiungibili. La piena normalizzazione del servizio elettrico nel Bellunese dovrebbe arrivare entro la fine della giornata, salvo utenze isolate non raggiungibili, sulle quali si interverr non appena le condizioni lo consentiranno.

Luxottica, accordo straordinario per il lavoro

L’obiettivo riprendere a lavorare il prima possibile, dopo la bufera. Per questo Luxottica aveva raggiunto mercoled mattina un accordo con i sindacati che prevedeva incentivi e maggiorazioni per chi, su base volontaria, si fosse recato al lavoro anche nei giorni del ponte nei quattro stabilimenti di Agordo, Cencenighe, Sedico (Belluno) e Pederobba.

L’aggravarsi dell’emergenza ha poi di fatto reso impossibile riprendere la produzione, a parte qualche turno straordinario nel sito trevigiano. Ad Agordo e Cencenighe si torner al lavoro luned 5: mancano ancora la connessione – sono stati portati wifi portatili – e anche l’acqua potabile: il servizio mensa sar assicurato grazie alle bottiglie trasportate in sede, parte delle quali sono state destinate alla popolazione locale insieme a forniture di gasolio per i gruppi di continuit.

Federlegno: sospendere decreto dignit

Un situazione catastrofica che colpisce una delle aree pi belle e virtuose del Paese e una popolazione a cui voglio esprimere la vicinanza di tutta la Federazione: cos il presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini commenta le devastazioni che il 30 ottobre hanno colpito le aree montane del NordEst.

Maltempo in Veneto, distrutti boschi secolari della Val Visdende

Si stimano 15 milioni di metri cubi di alberi abbattuti dalla furia dell’acqua e del vento, una cifra impressionante che, qualora non si intervenisse tempestivamente, rischia di impattare in maniera pesantissima sul tessuto produttivo e sociale di territori che da sempre lottano contro lo spopolamento e l’abbandono e garantiscono al contempo una gestione sostenibile del patrimonio forestale che favorisce l’industria produttiva e il turismo.

Diverse le criticit sottolineate dal presidente di FederlegnoArredo: i bilanci a rischio degli enti montani che contavano sugli introiti del legname, i danni a cascata sull’intera filiera del legno che dalle Alpi ricava la quasi totalit del legname da opera nazionale, distorsione del mercato causata dalla sovrabbondanza di materia prima a cui seguir nel giro di un paio di anni un’inevitabile carenza che metter a rischio le pianificazioni strategiche ed economiche fatte negli anni passati, compresi tanti posti di lavoro nel settore delle utilizzazioni boschive.

I danni causati dal forte maltempo dei giorni scorsi in Val Visdende (Belluno)

Purtroppo – continua il presidente di FederlegnoArredo – l’Italia scopre le foreste e la sua filiera ricca di storia e tradizione solamente dopo eventi calamitosi come incendi o tempeste. giunto il momento che le istituzioni sostengano con forza le imprese forestali nazionali che quotidianamente operano su un mercato dove fortissima la concorrenza di colossi stranieri e che dovranno necessariamente far fronte a una grandissima mole di lavoro per il prelievo in zone particolarmente difficili da raggiungere. Chiediamo quindi che si attui il Testo Unico Forestale approvando in tempi rapidi i decreti attuativi fermi in Parlamento, che venga adottato un Piano di Azione Forestale Nazionale che preveda investimenti europei e statali, che si proceda urgentemente a un’opera di riforestazione che consenta di ripristinare il soprassuolo montano altrimenti a rischio di erosione. Per Federlegno urgente anche avere le autorizzazioni per l’apertura di nuovi piazzali per l’accatastamento, la cura mediante tecnologie per umidificare i tronchi e la messa in sicurezza dei tronchi. Sul fronte occupazionale propongono la sospensione per due anni del decreto dignit nel settore legnoarredo; le segherie nazionali pur avendo piccole dimensioni ed essendo gi al limite delle proprie capacit produttive possono infatti garantire un ulteriore sforzo per smaltire l’enorme quantit di legname schiantato – in alcune zone si passer da 100mila a 600mila metri cubi – ma devono avere a disposizione strumenti flessibili e chiari per pianificare l’attivit nel breve-medio periodo.

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close