Una Cittadella del Pane e della Legalità in un immobile confiscato al clan di camorra: è un progetto promosso dall’amministrazione comunale di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) con l’obiettivo di avviare i giovani a percorsi di formazione nell’arte della panificazione e di sviluppare itinerari artigianali ed enogastronomici che richiamino turisti e residenti dei comuni vicini. Sede deputata ad ospitare il progetto è la villa confiscata al clan Vollaro, circondata da un vasto appezzamento di terreno, per la cui riqualificazione e riuso il Comune ha chiesto un finanziamento di un milione e 500 mila euro alla Regione Campania.
Lì, nell’edificio in viale degli Ulivi che si affaccia su via Libertà e che si sviluppa su quattro livelli, giovani studenti o aspiranti panificatori saranno impegnati a valorizzare la specialità autoctona: il pane di San Sebastiano al Vesuvio già presentato al Salone del Gusto a Torino e a cui è dedicata anche l’iniziativa ‘HapPANEss’ prevista a marzo.
Con il contributo di privati ed associazioni, la Cittadella erogherà un servizio di ricerca che coinvolge il Cnr e l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’, insieme a sperimentare forme nuove e innovative di grani e di prodotti da forno in grado di contrastare intolleranze alimentari. Previsti anche un percorso di formazione che vede in campo l’Unipan a formare giovani panificatori oltre a un servizio di accompagnamento alla imprenditorialità con l’apertura di uno sportello informativo che offrirà un servizio di business corporation database aperto a giovani e imprese. E, infine, in sede verranno ospitati incontri formativi e culturali sul cibo e un museo del pane .
“La Cittadella del Pane e della Legalità rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro territorio ” dice Assia Filosa, assessore comunale alla Cultura e alle Politiche Giovanili. “A partire dalla valorizzazione del nostro pane, già inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, puntiamo alla realizzazione di una struttura polifunzionale che coniuga formazione, percorsi di inclusione, legalità
e accompagnamento all’ imprenditorialità. Le attività che ruoteranno intorno alla scuola di formazione per panificatori coinvolgeranno istituti di ricerca, l’ateneo federiciano, scuole, associazioni ed onlus. Il tutto in una struttura confiscata alla criminalità e recuperata al patrimonio comunale”. Il progetto si rivolge ad un pubblico di giovani eterogeneo e punta anche a contrastare fenomeni di disagio ed esclusione sociale.